Il presidente della commissione vigilanza e consigliere regionale Mauro Febbo attraverso una interrogazione scritta al presidente Luciano D'Alfonso e all'assessore regionale Mario Mazzocca lancia una serie di interrogativi sulla Commissione Via, sulla sua convocazione e sul numero di procedimenti in pendenza per la "prospezione, ricerca e coltivazione di idrocarburi liquidi e gassosi che dovranno essere trasmessi al Ministero e quindi non piu' di podesta' della Regione".
"Con la sveltina del decreto Sblocca Italia - spiega Febbo - detto anche 'Sblocca Trivelle', si toglie alle Regioni il potere di veto sui permessi di ricerca e sulla trivellazione di pozzi di petrolio gas e metano e, nello specifico, l'articolo 38 il comma 4 prevede che per i procedimenti di valutazione di impatto ambientale in corso presso le Regioni e non conclusi entro il 31 marzo 2015 la relativa documentazione venga trasmessa al Ministero dell'Ambiente e della Tutela del territorio e del mare per i seguiti istruttori di competenza, dandone notizia al Ministero dello sviluppo economico". "Incomprensibile e inspiegabile - continua Mauro Febbo - e' la posizione della Regione Abruzzo visto che e' terminato il tempo a disposizione della Commissione Via per esprimersi con autorevolezza e decidere sui procedimenti riguardanti la prospezione, ricerca e coltivazione di idrocarburi liquidi e gassosi spalancando e concedendo di fatto l'autorizzazione prima ad Ombrina Mare ed Elsa 2, un progetto di ricerca con pozzo esplorativo a soli sette chilometri dalla Riserva naturale regionale dei Ripari di Giobbe, ed adesso anche ad altri corposi progetti, sconosciuti ai piu', che attendono il lascia passare. Si tratta di una serie di insediamenti strutturali che andranno a modificare radicalmente il sistema economico, il paesaggio, l'ambiente e la realta' sociale della costa teatina che solo qualche mese fa si candidava ad avere un Parco nazionale che oggi non ha piu' la sua naturale esistenza".
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