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Pubblicato il 06/04/2013 14:02

Febbo punta il dito sull'Arta per i ritardi nel dragaggio

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L'assessore regionale alla Pesca, Mauro Febbo risponde alle dichiarazioni del direttore dell'Arta Mario Amicone con un lungo comunicato.
"Visto lo stato di esasperazione degli armatori e anche del personale della marineria di Pescara, durante l'incontro tenutosi ieri alla sala provinciale, ho cercato di tenere un profilo basso ribadendo vitale la scadenza del 30 aprile ed evitando al tempo stesso ogni rimpallo di responsabilità. Dato che Amicone, direttore dell'Arta, sia a mezzo stampa sia nel corso del suo intervento, ha voluto per forza chiamarmi in causa, mi sembra doveroso ricordare i due interventi del sottosegretario Improta che hanno accertato le responsabilità dell'Arta e del suo Direttore. Inoltre, soprattutto solo per senso di responsabilità istituzionale, non ho voluto leggere quanto riportato nella scheda che il dott. Carlea ci aveva rimesso il 5 aprile perché impossibilitato a partecipare.  Infatti nella stessa relazione si legge: "L'Arta, con nota, comunicava che problemi di carattere economico non consentivano di procedere alla validazione perchè non potevano essere pagati gli straordinari ai dipendenti. Si preferisce evitare ogni commento! L'Arta, anche dopo la stipula delle convenzioni, ha ribadito ancora una volta il carattere prioritario delle sue pretese economiche". E ancora si legge: "In ogni caso però il dragaggio, secondo il progetto e nel rispetto degli obblighi che l'impresa ha assunto in sede di gara, potrà decisamente iniziare solo quando sarà pervenuta la validazione definitiva e generale dei tre ambiti di dragaggio (darsena, canaletta e porto canale) da parte dell'Arta".

"Mi auguro - ha detto infine Febbo - che il direttore Amicone mantenga l'impegno assunto e che lunedì 8 aprile si adoperi per la consegna della validazione delle opportune certificazioni richieste dando la possibilità alle impresa appaltatrice e al Provveditorato interregionale alle opere pubbliche affinché si consenta alla marineria di tornare in mare nel più breve tempo possibile. Quindi - afferma Mauro Febbo - richiamo Amicone ad assumersi le proprie responsabilità prima di accusare il sottoscritto di non conoscere la realtà. Questo chiarimento credo sia dovuto per ristabilire la realtà dei fatti"

 

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