gestionale telefonia Gestionale Telefonia
HOME » POLITICA » METODO STAMINA, CHIODI: PROCEDURA COMPLESSA
Pubblicato il 13/12/2013 08:08

Metodo Stamina, Chiodi: procedura complessa

chiodi, guardiagrele, metodo stamina, noemi

La Struttura regionale "si e' subito attivata per poter consentire il trattamento clinico nella nostra regione ma il percorso si prefigurava difficile e lungo non essendo riconosciuto come trattamento clinico utilizzabile nell'ambito del Servizio sanitario nazionale. Solo un'apposita sentenza di un magistrato avrebbe potuto individuare una struttura ospedaliera nella regione Abruzzo idonea a poter effettuare il procedimento". Lo afferma in una nota il presidente della Regione Abruzzo, Gianni Chiodi, in merito a un possibile trattamento in Abruzzo con il metodo Stamina per la piccola Noemi, la bimba di Guardiagrele alla quale il giudice ha accordato l' infusione d'urgenza.

"In questo caso sarebbe stato necessario che il personale di 'Stamina' fosse autorizzato, una volta individuata la struttura idonea, a realizzare tecniche e metodiche per l'applicazione delle procedure previste dal metodo. L'applicazione di tale metodo presso l'Ospedale di Brescia, dunque - dice Chiodi - e' la conclusione di un percorso estremamente articolato che solo su autorizzazione di un giudice si e' potuto realizzare". "Accolgo con sollievo e soddisfazione la notizia che riaccende la speranza per la piccola Noemi e le offre la possibilita' di sottoporsi subito alla cura Stamina", ha detto ancora Chiodi.

"Il nostro pensiero - prosegue il Governatore - va ai suoi coraggiosi genitori che le sono accanto con dolcezza e amore e stanno portando avanti una battaglia per la vita". Chiodi sentito poi in serata dopo l'approvazione della risoluzione in Consiglio regionale che lo invita ad attivarsi per le cure in Abruzzo per Noemi, ha detto che il Consiglio "ha espresso una precisa e chiara volonta' politica ma comunque - ribadisce Chiodi - si tratta di una procedura molto complessa che mi e' stata indicata con una nota ufficiale dal responsabile del centro trapianti Abruzzo, Antonio Famulari, che non mi permette di attivare un Reparto non essendo il servizio riconosciuto dal Sistema sanitario nazionale. Quindi - conclude - serve l'autorizzazione di un giudice".

© Riproduzione riservata

Condividi:

Articoli Correlati



Utenti connessi: 3