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Pubblicato il 15/11/2012 10:10

Riduzione aliquote, D'Alessandro: "percezione sarà minima"

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Il capogruppo Pd in consiglio regionale commenta l'annunciata riduzione delle tasse fatta dal presidente Chiodi

La percezione della riduzione delle aliquote in Abruzzo "purtroppo sara' minima". Lo afferma il capogruppo Pd al Consiglio regionale, Camillo D'Alessandro, in merito all'annuncio del presidente Gianni Chiodi sugli interventi sulla fiscalita'. "Ora - dice D'Alessandro - si tratta di come ridurre le addizionali e in che percentuale spalmare i circa trentaquattro milioni di euro tra famiglie ed imprese, purtroppo la percezione sara' minima. La partita si sposta all'immediato futuro di cui saremo noi ad occuparcene".
"Ero stato invitato alla conferenza stampa del Patto per lo Sviluppo -  prosegue D'Alessandro riferendosi all'incontro convocato mercoledì dal governatore Chiodi -  non certo a una conferenza della maggioranza straripante davanti alle telecamere che ha messo ai margini i componenti del Patto e il lavoro svolto', scrive D'Alessandro.
Per quanto riguarda il fisco, l'esponente del Pd ricorda che "il traguardo della riduzione delle aliquote regionali, ancora parziali, perche' di questo si tratta, ha una data di inizio, anno 2007, approvazione piano di rientro, governo regionale di centro-sinistra, assessore al Bilancio Giovanni D'Amico, Assessore alla Sanita' Bernardo Mazzocca, tutto il resto e' noia. Ricordo che si tratta di ripianare un debito sanitario creatosi tra il 2000 e il 2005, primo centrodestra, anni del boom del debito regionale moltiplicatosi in cinque anni per undici volte".
"Tra il 2015 e il 2016 manterremo - prosegue D'Alessandro - l'impegno della riduzione della tassazione regionale tra il 60-80 per cento rispetto all'attuale riduzione di circa il 30%.
In tal senso sara' preziosa la continuita' dello strumento di lavoro, studio e proposta del Patto per lo Sviluppo che dovra' rimanere e essere ulteriormente potenziato nella prossima legislatura".
"Ora si passi al merito della programmazione - conclude D'Alessandro - il pareggio contabile non c'entra nulla con la qualita' dell'offerta sanitaria che rimane fatta di incivili e insopportabili liste di attesa e pesantissima mobilita' passiva". 

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