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Pubblicato il 13/08/2015 16:04

Balneabilità a Pescara, aperta una inchiesta

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La Procura di Pescara ha aperto un fascicolo di indagine in merito allo sversamento nel fiume Pescara piu' di 30 mila metri cubi di liquami a causa della rottura di una condotta fognaria avvenuta a luglio. L'inchiesta e' nata a seguito di numerosi esposti e denunce, anche del M5S, vuole fare luce sul giallo di una ordinanza di divieto di balneazione in mare emessa dal sindaco di Pescara Marco Alessandrini e mai divulgata nonostante le analisi avessero rivelato valori fuori norma. Il titolare del fascicolo aperto dalla Procura di Pescara sulla vicenda della balneabilita' e' il sostituto procuratore Andrea Papalia. Al momento non ci sono indagati. Lo sversamento e' del 28 luglio alle 22,00 di sera fino alle 17,00 del 29 luglio. Diciannove ore di sversamento nel fiume e quindi in mare. In quelle l'Aca ha versato 450 litri di un disinfettante chiamato Oxistrong direttamente nel fosso che va al fiume dove e' avvenuta la rottura. Oggi la Capitaneria di Porto ha infatti sequestrato documenti in Comune mentre nei giorni scorsi era stata la Guardia Forestale ad effettuare acquisizioni all'Arta e all'Aca.

Gli uomini della Direzione Marittima Abruzzo-Molise e del Corpo Forestale dello Stato hanno acquisito i documenti presso gli uffici del Comune di Pescara in merito allo sversamento dei liquami in mare dopo la rottura della fogna. Nel concreto gli uomini della Capitaneria di Porto hanno acquisito e fotocopiato tutta la documentazione riguardante le comunicazioni che ci sono state fra il Comune, l'Arta,l'Aca e la Regione dopo gli sversamenti. L'acquisizione di documenti e' stata confermata all'ANSA dal vice sindaco di Pescara Enzo Del Vecchio. Proprio ieri il presidente della Commissione comunale Controllo e Garanzia Carlo Masci aveva convocato una riunione ad hoc della Commissione per affrontare le problematiche venutesi a creare dopo lo sversamento dei liquami in mare.

"In riferimento alla rottura della vecchia condotta fognaria di Pescara che ha portato allo sversamento di circa 25mila metri cubi di liquame e di feci nel fiume e poi nel mare, non trovo parole per commentare il comportamento del sindaco Alessandrini sulla mancata applicazione dell'ordinanza del divieto di balneazione, a suo dire, per una questione di costi e benefici". Cosi' il consigliere regionale del M5S Domenico Pettinari sul caso dello sversamento dei liquami nel fiume Pescara sul quale e' stata aperta una inchiesta.

 

La nota dell'Amministrazione

L'Amministrazione comunale di Pescara ha consegnato oggi al Nucleo di Polizia Marittima della Guardia Costiera, su specifica delega dell'autorita' giudiziaria, tutta la documentazione in proprio possesso inerente la balneabilita' delle acque dall'inizio della stagione 2015 ad oggi. "Siamo lieti di questo passaggio - afferma il sindaco Marco Alessandrini - in quanto destinato a porre fine ad una serie di strumentali polemiche agostane sulla balneabilita' del mare pescarese e sui presunti riflessi negativi sulla salute pubblica, visto che sara' un organo terzo ad acclarare la realta' dei fatti. In questo modo si porra' fine a fantomatici processi e al continuo travisamento dei fatti, capaci solo di arrecare danno all'immagine della citta'. Per quanto ci riguarda - dice infine il sindaco - oltre a esprimere piena fiducia nell'attivita' di accertamento in corso, siamo certi di aver agito in perfetta buonafede, nel rispetto della normativa e della salute pubblica, nonche' dell'esclusivo interesse della comunita' pescarese"

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