Adesioni oltre il 90% per il primo sciopero in piena estate proclamato dalle associazioni dei balneari Sib/Confcommercio, Fiba/Confesercenti e Fab/Cna: ombrelloni chiusi fino alle 11 e iniziative di sensibilizzazione in tutti i 19 Comuni costieri abruzzesi. L'Abruzzo, si legge in una nota congiunta, e' una delle regioni che ha risposto meglio: lungo la costa le oltre 700 concessioni sono gestite prevalentemente da piccole e medie imprese a conduzione familiare, che sarebbero le prime vittime dell'applicazione indiscriminata della Direttiva Bolkestein.
'Dal ministro Gnudi sono arrivate troppe informazioni discordanti - ha detto il presidente regionale e vicepresidente nazionale di Sib/Confcommercio, Riccardo Padovano -, ha annunciato un tavolo di concertazione che, dal 29 febbraio, non e' mai stato convocato. La protesta di oggi nasce proprio da questo muro di gomma che e' stato alzato dal suo Ministero'.
'Non ci stiamo battendo contro una normativa qualsiasi, ma contro una vera e propria confisca di aziende sane, produttive, che garantiscono occupazione e offrono un servizio decisivo all'intera filiera turistica del mare in Abruzzo - ha sottolineato il presidente regionale e vicepresidente nazionale di Fiba/Confesercenti, Antonio La Torre -; chiediamo un intervento forte e non ci fermeremo all'iniziativa di oggi'.
All'appuntamento principale di oggi, organizzato da Sib/Confcommercio e Fiba/Confesercenti presso il lido 'Conchiglia Azzurra' di Montesilvano (Pescara), ha partecipato Mauro Di Dalmazio, coordinatore nazionale degli assessori regionali al turismo.
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Ombrelloni chiusi fino alle 11.00 di oggi per protestare contro la direttiva europea Bolkestein. I sindacati del settore hanno indetto la serrata temporanea negli oltre 30.000 stabilimenti balneari di tutta Italia (tranne Rimini), garantendo comunque i servizi di salvataggio. Sib-Confcommercio, Fiba- Confesercenti, Assobalneari Italia-Confindustria e Cna-Balneatori hanno deciso di negare l'ombra durante una manciata di ore per dire 'no' alle aste delle concessioni demaniali previste dall'Unione europea, previste a partire dal primo gennaio 2016. La protesta intende anche manifestare contro il silenzio del Governo per i problemi della categoria.
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