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Pubblicato il 28/01/2013 20:08

Chiodi: Monti sul terremoto ha fatto un'uscita infelice

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Il presidente della Regione Abruzzo critica il premier: Nulla di piu' offensivo per gli aquilani

 'E' stata un'uscita decisamente infelice quella del premier Mario Monti. In Emilia, tour elettorale ovviamente, ha avuto il coraggio di imputare i suoi insuccessi a Bruxelles agli scandali del post-terremoto dell'Aquila. Nulla di piu' offensivo per gli aquilani, che ancora non riescono a ritrovare la loro identita' sociale e culturale, per gli abruzzesi, per gli amministratori seri che si sono impegnati per una ricostruzione senza precedenti nella storia'. E' risentito il presidente della Regione Abruzzo, Gianni Chiodi, per le 'ingenerose parole' di Monti che, 'facendo di tutta l'erba un fascio, ha citato scandali di cui gli aquilani sono stati solo vittime inconsapevoli o truffe maldestramente collegate alla città'.

Ed e' risentito anche per il plauso che il sindaco dell'Aquila, Massimo Cialente, ha riservato alle affermazioni del premier uscente 'senza cogliere l'offesa ai suoi concittadini e agli abruzzesi tutti'.

Chiodi ricorda a 'un disinformato Monti' che la Regione Abruzzo non e' stata mai coinvolta come Ente nella governance della ricostruzione. 'Si e' passati da un commissario governativo, Guido Bertolaso, a un commissario governativo, il sottoscritto - chiarisce meglio - per arrivare attualmente alla cosiddetta gestione ordinaria, dove l'Esecutivo nazionale ha poteri maggiormente penetranti'. 

 Chiodi ricorda poi a Monti che 'tutto cio' che e' stato fatto, in termini materiali, di contributi, di agevolazioni fiscali, di riduzione delle tasse porta la firma del governo antecedente al suo, quello di centrodestra, mentre con Monti, da un anno e mezzo a questa parte, nulla si e' mosso; non ha prorogato neanche il finanziamento agevolato'.

'Monti - rincara Chiodi - ha fatto passare mediaticamente un modello Abruzzo disastroso, negativo su tutti i fronti, da non imitare. Eppure qui si e' partiti col piede giusto; studenti subito in edifici confortevoli e sicuri, case per migliaia e migliaia di persone, ricostruzione leggera praticamente ultimata ma, ora che tutto sembrava possibile, l'avvio di quella pesante bloccato da un Governo Monti che ha detto no anche al miliardo di euro inserito nel patto di stabilita''.

'Oltre a messaggi di pura propaganda politica - conclude il presidente della Regione Abruzzo - Monti dovrebbe spiegare agli abruzzesi, ma anche agli emiliani, cosa intende fare per alleviare le sofferenze delle popolazioni terremotate, per ricostruire il tessuto economico, produttivo, per recuperare il patrimonio edilizio, storico ed architettonico. Insomma, se nella sua agenda ha lasciato un piccolo spazio anche per queste tragedie. E dovrebbe forse fare un 'mea culpa' sulla mancanza di peso politico dell'Italia in Europa'.

'La verita' - stigmatizza infine - e' che le uniche cose concrete per L'Aquila le ha fatte il Governo Berlusconi. Monti non stanziato un euro in piu' dei 4 miliardi che ci ha concesso Berlusconi. Ora sarebbe auspicabile da parte di tutti un passo indietro. Nessuna campagna elettorale puo' giustificare lo sciacallaggio, questo si', psicologico, sul dolore dei terremotati'.

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