Cinque sindaci, coordinatori di altrettante aree omogenee del 'cratere' si sono dimessi per protesta contro il testo redatto dalla squadra del ministro per la Coesione territoriale Fabrizio Barca, inviato del governo Monti in materia di ricostruzione, dopo una riunione con i parlamentari abruzzesi e un successivo conclave per decidere la strategia.
A rassegnare le dimissioni sono stati Sandro Ciacchi (Goriano Sicoli), Francesca D'Andrea (San Pio delle Camere), Angela D'Andrea (Pizzoli), Francesco Di Paolo (Barisciano) e Luciano Mucciante (Castel del Monte).
Alla riunione erano assenti altri due coordinatori, Alessandro Di Giambattista (Montorio al Vomano) e Marcello Chella (Bussi sul Tirino), mentre da quanto si apprende Emilio Nusca (già primo cittadino di Rocca di Mezzo) non rinuncerà al suo ruolo, che è anche di coordinatore dei sindaci delle aree omogenee.
Ciacchi snocciola le tre priorità necessarie per la modifica del testo. "Il nuovo assetto della governance deve tenere conto degli otto uffici comprensoriali, che invece sono scomparsi; occorre una diversa collocazione delle risorse umane in questi uffici, c'è poco personale rispetto al lavoro da fare; infine, vogliamo la certificazione in qualche modo che le seconde case dei centri storici dei comuni del 'cratere' saranno interamente finanziate, per ora c'è scritto solo per quello dell'Aquila".
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