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Pubblicato il 18/12/2012 23:11

Dopo 22 anni confessa l'omicidio della moglie

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Giulio Cesare Morrone ha ammesso le sue responsabilità. Decisivo il ruolo del sacerdote che ha ricevuto la confidenza dell'assassino

Fu un omicidio d'impeto, uno scatto d'ira. Cosi' ha descritto il cold case pescarese Pierfrancesco Muriana, il capo della Squadra Mobile, svelando cosi' cosa sia successo a Teresa Bottega, all'epoca 35enne, uccisa del marito Giulio Cesare Morrone.

'Questo caso - ha spiegato Muriana - e' nato come scomparsa visto che lo stesso marito della donna parla di allontanamento, facendo riferimento anche ad un precedentemente allontanamento che era pero' frutto - ha spiegato il capo della Mobile - di un matrimonio ormai finito. La svolta e' arrivata grazie al senso civico di un testimone indiretto che era venuto a sapere da un sacerdote di Pescara l'accaduto'.

'Due mesi fa il testimone ci e' venuto a raccontare dettagli importanti che fanno riaprire il caso. Abbiamo fatto uno studio psicologico, una macchina del tempo investigativa, ricostruendo i comportamenti dei protagonisti, ricostruendo quello che era l'ambiente in cui si sono verificati i fatti. E abbiamo carpito il punto debole dell'uomo (marito) che si era avvicinato ultimamente alla religione', ha proseguito Muriana Il quale ha pero' chiarito come sia arrivata la svolta del caso: 'Importante e' stato il ruolo del sacerdote che non ha, secondo l'ordinamento italiano, come ogni cittadino, l'obbligo di denuncia, neanche per un reato grave come quello di omicidio.

Il sacerdote ci ha spiegato che, in quanto sacerdote, ha ricevuto la confidenza (e non la confessione), come padre spirituale e che quindi non voleva tradire la fiducia del suo assistito. Il sacerdote - ha spiegato ancora Muriana - pero' qualcosa ci ha detto, avendo anche un ruolo attivo nel cercare di convincere l'omicida a confessare'.

Teresa Bottega era la prima di sei figli (4 femmine e due maschi), tutti ascoltati in Questura. Teresa era anche madre di due figli, un ragazzo che all'epoca aveva undici anni e che e' scomparso in un incidente nel 2011; una ragazza, che all'epoca aveva 13 anni, oggi e' sposata con figli.

'Figli - ha aggiunto Pierfrancesco Muriana - che hanno vissuto per anni, pensando che la mamma li aveva abbandonati, e che poi hanno saputo che la madre era stata ammazzata dal loro padre'.

Secondo quanto rivelato dal Morrone, dopo aver ucciso la moglie, ha caricato il corpo in auto e lo ha gettato in un canale in provincia di Ferrara. Le indagini della Mobile sono ora indirizzate verso il ritrovamento del corpo della donna.

Gli inquirenti hanno quindi anche auspicato il ritrovamento del cadavere: 'Dobbiamo trovare il corpo dopo 22 anni e anche mettere a fuoco alcuni dettagli in piu'. Abbiamo ragione di credere che ci sono altre persone (oltre al prete) che abbiano ricevuto la confidenza e che gravitano nel mondo della chiesa (neocatecumenali), ma che non sono sacerdoti. Persone - ha detto il capo della Mobile - che invitiamo a collaborare'.

Nelle scorse settimane gli inquirenti e il presunto omicida sono stati nei luoghi dell'epoca con Morrone. 'Abbiamo fatto un sopralluogo a Bondeno (Ferrara) dove l'indagato ha detto di aver gettato il corpo. Noi abbiamo una speranza piu' che fondata e cioe' che il corpo della donna sia riaffiorato dall'acqua e che, non essendoci stata a suo tempo una indagine per omicidio, ma solo una denuncia di scomparsa, dopo sette mesi, sia stato recuperato e catalogato come uno dei tanti cadaveri ignoti che, con l'esame del Dna potremo identificare'.

Oggi Morrone e' indagato a piede libero. 'Andra' a processo come persona libera. Dopo 22 anni e la confessione, non ci sarebbero piu' esigenze cautelari', ha concluso Muriana. I titolari dell'inchiesta per omicidio, sono i Pm Cristina Tedeschini e Valentina D'Agostino.

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Dopo 22 anni dalla scomparsa di una donna, avvenuta a Spoltore, la squadra mobile di Pescara ha riaperto il caso relativo a Teresa Bottega che sarebbe stata uccisa dal marito, Giulio Cesare Morrone, in quale ha confessato le proprie responsabilita' ed e' ritenuto responsabile di omicidio volontario.

La donna che nel 1990 aveva 35 anni, di un anno piu' grande del marito, all'apparenza si allontanò dalla sua abitazione di Santa Teresa di Spoltore dove viveva con il marito e due figli minorenni. Era il 22 marzo. Negli archivi il caso era classificato, fino a due mesi fa, come scomparsa.

Furono le sorelle di Teresa Bottega, trascorsi alcuni mesi dalla ultima volta che la videro, a sporgere denuncia. Il marito, sentito alla epoca dalla Polizia, si limitò a confermarne la sparizione, parlando di un rapporto coniugale incrinato, caratterizzato da un precedente allontanamento della donna, al punto da rendere plausibile la ipotesi di un abbandono del tetto coniugale.

Il caso e' stato riaperto circa due mesi fa, grazie a un testimone indiretto, informato di alcuni particolari della vicenda da un sacerdote al quale diversi anni prima Giulio Morrone ha raccontato, non in sede di confessione, di aver ucciso la moglie. Il testimone ha interessato gli inquirenti che, riscontrata la fondatezza della notizia, hanno riaperto il caso. Decisivo e' stato lo studio preliminare del profilo psicologico del sospetto assassino, tracciato secondo le piu' moderne tecniche di polizia giudiziaria, affiancato ad un lavoro di contestualizzazione socio-familiare degli avvenimenti. 
Tutto cio' ha consentito di orientare efficacemente la strategia di indagine, al punto tale da indurre l'uomo, dopo una iniziale negazione degli addebiti, ad ammettere, nel corso di una drammatica confessione di fronte alla polizia e alla autorita' giudiziaria, di essere la autore della omicidio e di essersi disfatto, quel giorno stesso, del corpo della moglie, scaricato in un corso da acqua in provincia di Ferrara, localita' in cui si stanno ora concentrando le attenzioni degli investigatori per individuarne i resti. All'indagine ha partecipato personale specializzato della Unita' Delitti Insoluti del Servizio Centrale Operativo della Polizia di Stato, lo stesso che ha investigato sulla omicidio di Elisa Claps e, piu' recentemente, sul duplice omicidio di Elisabetta Grande e Maria Belmonte, i cui corpi sono stati rinvenuti in una villetta di Castel Volturno. 

 

 

 

 

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