Mancano due giorni all'apertura delle buste relative alla gara di appalto per il dragaggio del porto di Pescara e c'e' molta attesa, da parte degli amatori e dei pescatori. "Ci auguriamo - scrive in una nota Mimmo Grosso in rappresentanza della marineria - che si proceda presto all'assegnazione ad un'impresa che abbia tutti i requisiti e nello stesso tempo sia volenterosa. Per noi - dice sempre Grosso - e' indispensabile che si proceda nel piu' breve tempo possibile e nello stesso tempo chiediamo alle istituzioni di continuare a supportarci perche' il 3 dicembre finira' il fermo pesca e noi non potremo tornare a lavorare perche' il dragaggio non sara' ancora cominciato". Grosso risponde anche alle dichiarazioni dell'assessore regionale Mauro Febbo, che sabato ha assicurato di aver fatto tutto il possibile. "Non ce l'abbiamo affatto con la Regione, anzi riteniamo che abbia svolto un'azione eccellente, e vogliamo chiarirlo pubblicamente, ma abbiamo bisogno di altre risposte concrete, senza creare frizioni e polemiche con gli amministratori comunali, provinciali e regionali. Il mese di dicembre e' quello piu' ricco, dal punto di vista della pesca, ma quest'anno staremo a casa con le braccia incrociate, non per colpa nostra. E' assolutamente indispensabile, quindi, per le nostre famiglie, ricevere aiuti e sostentamenti per arrivare al mese di febbraio, quando presumibilmente torneremo in mare. In attesa di parlare nuovamente di queste problematiche con i rappresentanti delle istituzioni - conclude Mimmo Grosso - proseguiremo la nostra azione di sensibilizzazione nel gazebo-presidio permanente, allestito sulla banchina nord del lungofiume Paolucci. Nel gazebo abbiamo gia' raccolto circa mille firme di cittadini solidali con la marineria e con tutti gli operatori del porto"
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Nuova protesta di armatori e pescatori che questa mattina hanno bloccato il traffico in piazza Italia, sotto la sede di Provincia e Prefettura, attraversando in continuazione la strada per alcuni minuti. Al centro della manifestazione c'e' sempre il mancato dragaggio del porto di Pescara anche se il ministero delle Infrastrutture ha promosso, tramite il Provveditorato interregionale alle Opere pubbliche, un bando per rimuovere duecentomila metri cubi, per un importo di circa 14 milioni di euro. Le buste saranno aperte tra due giorni ma i lavori, dice chi protesta, non cominceranno prima della seconda meta' di gennaio.
Pescatori e armatori chiedono di ricevere degli indennizzi per tutto il periodo in cui rimarranno senza lavorare. Sono bloccati dal mese di febbraio, perche' il porto e' chiuso (oltre che impraticabile) e il fermo a cui sono sottoposti scadra' il 3 dicembre, per chi la copertura economica e' garantita fino ad allora. Nei giorni scorsi hanno allestito un gazebo sulla banchina nord che non intendono smantellare fino a quando non otterranno risposte, anche se riconoscono alle istituzioni cio' che e' stato fatto fino ad ora per loro e ringraziano chi si e' adoperato in loro favore. Allo studio altre manifestazioni di protesta.
"La nuova protesta odierna della marineria di Pescara e la minaccia di ulteriori iniziative eclatanti, che potrebbero scattare gia' dalla giornata di domani, devono risuonare come un preoccupante campanello d'allarme non solo per le Istituzioni locali, ormai da mesi in stato di costante emergenza, ma soprattutto per il Governo a Roma, il quale e' chiamato a un'assunzione di responsabilita' e a prendere atto di quanto ormai la misura sia colma per una categoria di lavoratori allo stremo, che oggi si considera 'sequestrata' nel proprio porto ed e' molto difficile darle torto". Lo ha detto il sindaco di Pescara Luigi Albore Mascia commentando la protesta odierna della marineria in piazza Italia.
"Oggi - aggiunge - sono necessarie risposte concrete, reali e veritiere, risposte che in merito al dragaggio possono arrivare solo da Roma. Ma sono necessari anche nuovi fondi per consentire alla marineria di fronteggiare almeno i prossimi due mesi di un inverno che si annuncia duro e difficile. E anche in questo caso l'Abruzzo ha bisogno di un sostegno perche' ormai anche gli Enti locali hanno praticamente raschiato il fondo del barile. Ancora una volta saremo vicini alla marineria, alla quale esprimiamo solidarieta' istituzionale e comprensione umana, e cercheremo in ogni modo di consentire la loro protesta, contenendo per quanto possibile gli inevitabili disagi della cittadinanza".
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