Per mesi la marineria di Pescara ha chiesto di non effettuare il fermo pesca estivo, essendo stata ferma, cioe' a terra e senza lavorare, per undici mesi a causa del mancato dragaggio del porto. Ora, pero', la categoria si spacca e nel momento in cui viene chiamata ad esprimersi sul fermo pesca estivo, il 50 per cento dice di essere favorevole ad effettuare lo stop e l'altra meta' vuole continuare a lavorare, senza osservare il periodo di fermo.
E' stata una "votazione democratica a scrutinio segreto" - dice il rappresentante dell'Associazione Armatori Pescara Mimmo Grosso - e si e' deciso di votare per "fare chiarezza". L'esito del voto ha mostrato che la categoria e' divisa in due parti pressoche' uguali. Andando in mare durante il periodo di fermo estivo, spiega Grosso, la marineria avrebbe maggiori possibilita' di un rilancio dell'attivita', rimasta bloccata a lungo, e cio' consentirebbe anche la ripresa del mercato del pesce locale. Molti poi dicono "no" allo stop perche', fermando di nuovo le imbarcazioni, il porto rischierebbe di insabbiarsi, impedendo poi la ripresa dell'attivita'. Grosso fa anche notare che per tornare a lavorare gli armatori hanno appena speso somme ingenti per le attrezzature per cui - osserva - "sarebbe un suicidio" fermarsi proprio ora. Altri, forse, preferiscono invece stare a terra per percepire i premi economici legati al fermo. A decidere saranno comunque le autorita' competenti.
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