Gianfranco Fini ha incontrato gli iscritti del Fli a Montesilvano, sottoponendosi alle domande dei giornalisti. Il presidente della Camera nelle sue considerazioni ha parlato delle primarie del Pdl. "Mi fa piacere quello che ha detto Alfano cioe' che se ci sono indagati lui non corre alle primarie. Spero che sia altrettanto esplicito in occasione delle elezioni politiche, vale a dire che non candidi non gli indagati, per carita', ma i rinviati a giudizio , i condannati in primo grado", ha detto Fini.
"E' possibile - si e' chiesto il leader di Fli - che la politica non capisca che per candidarsi si debba essere nelle stesse condizioni di chi vuole fare l' amministrare di un condominio, cioe' al di sopra ad ogni sospetto, o nelle condizioni di un cittadino che deve aprire un negozio di fiori, che deve presentare il certificato antimafia? Non servono sempre le leggi - ha proseguito Fini - E' sufficiente che i partiti dicano che chi e' rinviato a giudizio per reati particolarmente infamanti o condannato in primo grado aspetta un giro e non si candida".
'Se gli italiani mi diranno basta faro' altro. Pero' il rinnovamento non e' sempre un dato anagrafico. E' puerile dire che oltre una certa eta' devi andare in pensione, largo ai giovani. Se saro' ancora scelto dagli italiani per rappresentarli in Parlamento continuerò', ha detto ancora Fini
Sul tema della riforma elettorale, Fini ha auspicato una larga condivisione. "Spero che tutti siano coscienti che chi si prende la responsabilita' di dire no, poi paga un costo salato - ha aggiunto - e se non si dovesse fare la riforma della legge elettorale la credibilita del sistema sarebbe ancora inferiore".
Per Fini gli italiani non si appassionano al dibattito sulla soglia minima da raggiungere per far scattare il premio di maggioranza di una coalizione. Sarebbe piu' comprensibile, ha fatto notare, un "dissenso sull'impianto che sulle percentuali. Spero che si trovi un compromesso sulla soglia", si e' augurato, sottolineando anche che "serve il premio di governabilita'". E poi, sempre sulla legge elettorale, il leader di Fli ha definito "essenziale" che il cittadino "abbia il diritto di scegliere deputati e senatori". E' vero che "la preferenza puo' causare lievitazione delle spese - ha concluso - ma si puo' pensare a qualche correttivo come la fissazione di un tetto di spesa massimo".
Per il presidente della Camera Gianfranco Fini, Monti "e' uno di quegli uomini, come altri, che ha tutti i requisiti, se il Parlamento lo vorrà", per andare al Quirinale. Fini, rispondendo poi a chi gli ha chiesto chi siano gli altri, ha detto che, dato il suo ruolo al momento, non e' il caso di "partecipare al gioco di società".
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