Il Consiglio degli Ordini Forensi d'Abruzzo, visto il decreto legislativo del 10.08.2012 con il quale il Governo dispone la soppressione di 31 Tribunali, tra i quali i Tribunali di Lanciano, Vasto, Avezzano e Sulmona, 31 Procure e 220 sezioni distaccate di Tribunale, tra le quali Ortona, Giulianova, Atri, San Valentino in Abruzzo Citeriore, Penne e Atessa, con contestuale assegnazione dei Magistrati, del Personale Amministrativo e del Personale di Polizia Giudiziaria ai Tribunali di L'Aquila, Chieti, Pescara e Teramo evidenzia, in una nota, che "il Governo, con atto di cieca ed abnorme determinazione e nel disprezzo assoluto del dettato Costituzionale e della volonta' parlamentare, si e' discostato dai principi di buona e giusta amministrazione che sempre devono regolare la vita di uno Stato democratico e moderno e si e' discostato altresi' dai principi, altrettanto ragionevoli e non seriamente revocabili in dubbio, che avevano ispirato l'emendamento contenuto nel cosi' detto decreto milleproroghe, il quale, come e' noto, aveva disposto il rinvio di tre anni, per le Provincie di L'Aquila e di Chieti, dell'esercizio della delega in materia di revisione delle circoscrizioni giudiziarie"
Il Governo, infatti - prosegue la nota - con l'adozione di tagli lineari ed immotivati, ha determinato una lacerazione ulteriore del tessuto sociale e democratico ed ha rinunciato all'esercizio di una funzione di garante del diritto insopprimibile di tutti i cittadini ad una giustizia di prossimita'. Il comportamento del Governo, per questi motivi - sostiene il Consiglio degli Ordini forensi d'Abruzzo - non puo' essere condiviso o soltanto tollerato. Su queste premesse, gli Ordini Forensi Abruzzesi, rinnovano l'impegno ed il sostegno volto alla declaratoria di illegittimita' costituzionale del decreto di soppressione degli Uffici Giudiziari di prossimita' ed in particolare dei Tribunali Abruzzesi ed alla raccolta delle firme per la proposta di iniziativa popolare per la riforma della geografia giudiziaria". Gli Ordini forensi "invitano, ancora una volta, i Parlamentari, il Presidente della Regione, i Consiglieri Regionali, i Presidenti delle Provincie, i Consiglieri Provinciali, i Sindaci, le forze politiche sociali e sindacali, ad assumere ogni iniziativa opportuna e necessaria affinche' sia rispettata la volonta' parlamentare ed il diritto dei territori ad una giustizia di prossimita', celere ed economica".
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