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Pubblicato il 02/12/2012 16:04

Il Pescara è travolto dal Napoli per 5-1

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I biancazzurri di Bergodi reggono bene fino al gol di Bjarnason

Finisce con la "cinquina" al Pescara. Ma le apparenze non devono ingannare. La partita rimane infatti sul filo dell'equilibrio fino al 12' della ripresa quando il Napoli trova un calcio di rigore con Cavani e contestualmente viene espulso Bocchetti per fallo da ultimo uomo. Da quel momento in poi, con il risultato di 3-1 raggiunto dagli azzurri e con il Pescara in dieci uomini, non c'e' piu' partita.

A Mazzarri reste pero' sicuramente nella mente, piu' che altro, il primo tempo. Sembra un film gia' visto. Il Napoli parte a spron battuto e dopo meno di un quarto d'ora e' gia' in vantaggio di due gol con un uno-due firmato da Inler ed Hamsik che stenderebbe chiunque. Ma gli azzurri, negli ultimi tempi, sono specializzati nel rimettere in discussione partite che potrebbero gia' considerarsi in cassaforte. E cosi' la squadra di Mazzarri si fa timida ed impacciata ed il Pescara si affaccia con sempre maggiore insistenza nella meta' campo avversario. Poi la solita distrazione della difesa, con Gamberini e Cannavaro assenti e Mesto che non chiude adeguatamente su un traversone da destra, consente agli abruzzesi di accorciare le distanze con Bjarnason. A quel punto gli spettri delle partite con il Torino e con il Milan si riaffacciano prepotentemente sul San Paolo. Il Pescara ci crede e si riversa in avanti senza piu' alcuni timore. Il Napoli, a questo punto, ha piu' spazi a disposizione per sfruttare le sue proverbiali e micidiali ripartenze. Ed infatti gli azzurri arrivano piu' di una volta in area di rigore da Perin nega sempre il terzo gol agli avversari. La prima frazione di gioco si chiude sul 2-1 ed e' presumibile che le grida di mazzarri nell'intervallo rischino di far venire giu' le mura dello stadio.

Non e' un caso che nella ripresa il Napoli si presenti in campo con una determinazione ed una foga che sembravano essere andate smarrite. Il resto lo fa il rigore trasformato dal Matador e l'espulsione di Bocchetti. Bergodi si rende conto che, a quel punto, la principale missione per la sua squadre e' salvare le apparenze. Cioe' cercare di subire quanti meno gol e' possibile. Il Napoli invece fa accademia, cerca giocate sofisticate in attacco, con Cavani che si danna come un forsennato perche' quando sta in campo non conosce limiti e vuole sempre far gol e ci prova fino all'ultimo istante di recupero di ogni partita. Il Matador infatti trova il raddoppio personale cosi' come Inler, che risulta sicuramente il migliore in campo e che e' anche autore di due formidabili gol con altrettanti tiri dalla distanza di una forza e di una precisione micidiali.

Sul piano tecnico-tattico la gara e' di difficile interpretazione. Certo, la differenza tra le due squadre si vede eccome. Ma fin quando c'e' equilibrio numerico in campo, vale a dire nel primo tempo e per i primi minuti della ripresa, resta l'immagine di un Pescara che sa organizzare bene il proprio gioco e che sicuramente non sfigura con una squadra di diverso rango e caratura.

Riguardo al Napoli, resta il mistero di questa sorta di blocco psicologico che sembra colpire la squadra quando va in vantaggio, anche doppio, nella fase iniziale della gara. Un tema sul quale Mazzarri deve lavorare e trovare un correttivo perche', con la vetta distante appena due lunghezze, non e' piu' tempo di buttare al vento punti preziosissimi in casa dopo essere stati ad un passo dalla vittoria, cosi' come e' accaduto troppe volte negli ultimi tempi. 

 

 Ha visto qualcosa di positivo Cristiano Bergodi, tecnico del Pescara, nonostante la sconfitta di oggi per 5-1 a Napoli: "E' vero che il risultato e' pesante ma credo sia condizionato dal rigore subito al 12' e dall'espulsione di Bocchetti - ha detto il tecnico del Pescara ai microfoni di Sky Sport -. Mi sembra che la squadra nel primo tempo abbia reagito bene, facendo anche gol con una bella azione. Non era qui che dovevamo prendere i punti. Certo, i ragazzi sono ovvviamente un po' tristi, il risultato e' pesante ma a Napoli e' difficile per tutti". Bergodi guarda gia' avanti: "Dobbiamo assolutamente migliorare in tutte e due le fasi, di possesso e non possesso palla - ha concluso -, ma oggi ho visto che anche sotto di due gol la squadra ha giocato a pallone, creando gioco e disputando una buona gara".

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