In concomitanza con la manifestazione da parte dei lavoratori, i rappresentanti sindacali territoriali e nazionali di Cgil, Cisl e Uil hanno incontrato, questa mattina, presso la sede del ministero dello Sviluppo Economico, a Roma, i dirigenti dello stesso ministero per far presente la situazione della Italcementi di Scafa, che rischia la chiusura; alla riunione ha preso parte anche il sindaco di Scafa, Maurizio Giancola. ''E' stato un incontro positivo'', ha commentato Giovanni Panza della Uil. ''Il ministero, nella persona del dottor Castano, - ha riferito il sindacalista - ha mostrato attenzione per la vicenda riguardante i dipendenti dello stabilimento e ha voluto conoscere le peculiarita' del sito. Da parte nostra - ha proseguito il sindacalista - siamo tornati a ricordare la valenza pubblica della Sama, la societa' del Gruppo che, oltre a produrre mattonelle, detiene anche le autorizzazioni per lo sfruttamento delle materie prime estrattive minerarie. Il ministero ha, quindi, preso atto dell'intera situazione riguardante lo stabilimento e degli accordi stabiliti con l'azienda. La vertenza - ha sottolineato Panza - va avanti ora, pertanto, su piu' tavoli, su quello dei ministeri dello Sviluppo Economico e del Lavoro, che presto sara' interessato della questione, e su quello governativo con il ministro Quagliariello e il sottosegretario Legnini''. I sindacati contano di incontrare al piu' presto anche l'azienda. Intanto, hanno convocato per domani mattina, (ore 11,30), una conferenza stampa, presso la sede della Provincia di Pescara per illustrare la situazione e i prossimi passi.
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La protesta dei lavoratori della Italcementi di Scafa si e' spostata questa mattina a Roma, davanti al ministero dello Sviluppo economico, in via Molise. Nei locali del ministero e' infatti in programma una riunione con i rappresentanti dell'azienda e i sindacati per discutere dello stabilimento di Vibo Valentia. All'incontro partecipano, oltre ai sindacalisti nazionali, anche quelli abruzzesi che questa mattina sono arrivati a Roma insieme a oltre 60 lavoratori dello stabilimento della Val Pescara per il quale l'azienda ha annunciato di punto in bianco la chiusura, contravvenendo all'accordo sottoscritto a gennaio di quest'anno sulla ristrutturazione (con cassa integrazione).
A Roma, a fianco alle maestranze, e' anche il sindaco di Scafa Maurizio Giancola che sta portando avanti la battaglia per mantenere aperto lo stabilimento. "Useremo questa occasione - dice Luigi Panza della Feneal Uil - per manifestare il nostro disprezzo nei confronti della societa' per gli annunci fatti e per il mancato rispetto degli accordi presi in passato. Nel corso della riunione saremo vigili, per evitare che la Italcementi cerchi di svicolare e di arrivare, attraverso la riunione di oggi, ad altre situazioni", cioe' per evitare che si affronti il tema dello stabilimento di Scafa pur non essendo all'ordine del giorno. Si teme infatti che la Italcementi si adoperi, in questa fase, per una modifica della cassa integrazione passando da Cig per ristrutturazione a Cig per cessazione dell'attivita'. Il caso della Italcementi di Scafa e' stato al centro di un incontro che si e' svolto la settimana scorsa a Roma tra le istituzioni locali (Comuni, Provincia di Pescara, Regione Abruzzo), i sindacati, il ministro Gaetano Quagliariello e il sottosegretario Giovanni Legnini, eletti in Abruzzo, che hanno assicurato il proprio interessamento a questa vertenza.
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