"Se Chiodi rimanesse fino al 31 dicembre? Me ne vado io, non servirebbe un sindaco a questo punto, lo dirò anche a Monti". Il sindaco dell'Aquila, Massimo Cialente, appena rieletto, minaccia già le dimissioni e detta le condizioni all'inviato del Governo in materia di ricostruzione, il ministro per la Coesione territoriale Fabrizio Barca, chiedendo un'uscita rapida del commissario delegato Gianni Chiodi, presidente della Regione, in vista della seconda fase della ricostruzione.
Barca annuncia un cambiamento al vertice della governance "prima delle ferie, ma non entro il 30 giugno", come invece chiesto da Cialente. Il botta e risposta con due posizioni inconciliabili su cui si dovra' mediare e' emerso nel corso di un incontro organizzato oggi in piazza Duomo dal giornale 'Il Fatto quotidiano', con la presenza del direttore Antonio Padellaro.
"Mi aspetto - ha detto Cialente - che il governo mantenga fede a quello che ci ha detto. Che entro la fine di questo mese vada via il commissario. Se arrivano al 31 dicembre non è più necessario ci siano un sindaco e un Consiglio comunale, vorrebbe dire che anche per questo governo L'Aquila ha perso il diritto alla sua autonomia".
Pacata la replica di Barca. "A Massimo - ha detto parlando dell'ipotesi 31 dicembre - piace fare queste grandi battute, lo sa che non è così e quindi dice una cosa che sicuramente non si realizzerà perché non la vuole né il Governo né Chiodi. Il sindaco può stare tranquillo perché sicuramente non se ne andrà".
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