Il comitato e la direzione provinciale di Chieti dell'Unione dei Democratici di Centro (Udc) non parteciperanno alla campagna elettorale in vista delle prossime elezioni politiche del 24 e 25 febbraio per la mancata candidatura di rappresentanti "autentica espressione del territorio" come il presidente della Provincia di Chieti, Enrico Di Giuseppantonio e il consigliere regionale Antonio Menna.
"Ci sentiamo in dovere di difendere l'onore della classe dirigente regionale del partito, che si contraddistingue per coerenza, dirittura morale, capacita' amministrativa, attaccamento al territorio e al partito e rifiuto di qualsiasi forma di clientelismo" spiega in una nota il comitato Udc di Chieti che si e' riunito oggi a Lanciano. I rappresentanti dell'Udc di Chieti lamentano che "per la composizione delle liste nella circoscrizione abruzzese in vista delle prossime elezioni politiche sono state incredibilmente eluse le chiare e sacrosante indicazioni dei Comitati e delle Direzioni provinciali abruzzesi, senza quindi una concreta condivisione delle scelte: si chiedevano candidati che fossero autentica espressione del territorio con un impegno attivo all'interno del partito", mentre "sono stati invece privilegiati personaggi che nulla hanno a che vedere con la linea politica adottata dall'Udc sia a livello regionale che nazionale".
La provincia di Chieti, al cui vertice e' tornato il presidente Enrico Di Giuseppantonio dopo le dimissioni presentate qualche settimana fa proprio per concorrere a un posto nella lista della circoscrizione Abruzzo, "rappresenta il bacino elettorale tradizionalmente piu' consistente per l'Udc a livello regionale, specie negli ultimi anni; e' questa inoltre la provincia economicamente piu' rilevante dell'intero Abruzzo, oltre ad essere la piu' popolata", sottolinea la nota. "La scelta di dimostrarsi totalmente sordi alla "base" abruzzese del partito denota un disarmante disinteresse verso questo territorio e la sua gente, che dovrebbero essere i veri soggetti da tutelare in Parlamento, senza personalismi e interessi di qualsiasi natura", aggiunge la nota in cui viene confermata "l'autosospensione da tutte le cariche all'interno dell'Udc a livello locale, provinciale e regionale, per via delle scelte ufficiali circa la composizione delle liste".
"L'Abruzzo e in particolare la provincia di Chieti subiscono un'ennesima ingiustizia che mortifica il territorio e umilia chi da anni e' impegnato attivamente per sostenere i valori e i princi'pi dell'Udc, per assicurare una continua e riscontrabile crescita del partito a livello locale - si legge ancora nella nota del Comitato Udc di Chieti - e' questa una brutta ferita, stavolta difficilmente sanabile", conclude la nota, "la decisione presa dai vertici nazionali del partito fa pensare a un patto di desistenza, una strategia per indebolire l'Udc e la sua struttura organizzativa locale, che peraltro si e' sempre attenuta alle direttive imposte dagli organi nazionali dimostrando puntualmente una fedelta' raramente riscontrabile"
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