La Tasi per il 2014 non si paghera' a Pescina, comune di oltre quattromila abitanti nella Marsica, in Abruzzo: a deciderlo e' stato il consiglio comunale su proposta del sindaco facente funzioni, Antonio Iulianella, deliberando l'azzeramento della tassa sui tributi servizi indivisibili nel rispetto del programma di mandato dell' amministrazione "teso a ridurre il livello di tassazione sui cittadini in un momento di difficolta' economica nazionale". "Abbiamo siglato sin dall'inizio del nostro insediamento - spiega Iulianella - un patto importante con i nostri cittadini che permette di pagare meno se tutti lo fanno, con l'intenzione di intensificare le azioni di contrasto all'elusione e all' evasione fiscale per i tributi comunali. Quindi se pagano tutti, tutti pagano di meno. Nonostante il Comune sia obbligato a fronteggiare il problema degli altri tagli imposti dai provvedimenti di riduzione della spesa dal 2011 in poi, e considerato che anche nel corrente anno i trasferimenti di denaro dallo Stato sono ulteriormente diminuiti, siamo riusciti ad evitare questo ulteriore sacrificio".
I tagli statali e i vincoli imposti dal Patto di Stabilita' interno introdotto dall'anno 2013 (mai applicato al comune di Pescina) - spiega Iulianella - impediscono e limitano notevolmente gli investimenti, le manutenzioni straordinarie e le opere pubbliche. Abbiamo risparmiato tanto nel corso di questi tre anni, ottenuto positivi ed ottimi risultati di amministrazione ed ora non possiamo utilizzare queste risorse, congelate per provvedimenti imposti dall'Europa e recepiti dallo Stato italiano. Tuttavia con l'ingresso in sperimentazione volontaria dal 2014 per la nuova contabilita' pubblica (obbligatoria da gennaio 2015 per tutti i comuni d'Italia), sono state liberate, a seguito di un riconoscimento di "premio" dallo Stato, delle sufficienti somme utili alla realizzazione di qualche investimento". "Pertanto - sottolinea il sindaco facente funzioni - siamo riusciti ad evitare ed eviteremo, fin quando concesso e possibile, di ricorrere a ingiustificati aumenti di prelievi fiscali, lasciando invariate tutte le aliquote e le tariffe relative agli altri tributi, applicando solo le percentuali minime ed obbligatorie dettate dallo Stato (Imu, Tari, Tosap, addizionale e pubblicita'). Anche il ticket mensa scolastica, ormai bloccato ad 1,80 euro a pasto giornaliero, e' notevolmente ridotto rispetto alla media dei comuni italiani e con il taglio del 30% delle nostre indennita' di carica, (provvedimenti adottati gia' dal 2011), abbiamo favorito, nei limiti del possibile, l'occupazione temporanea di cittadini disoccupati".
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