Il costo medio della Tasi sara' di 148 euro (74 euro da versare con l'acconto), ma se si prendono a riferimento le sole citta' capoluogo l'importo sale a 191 euro medi (96 euro per l'acconto), con punte di 429, un conto che sara' piu' salato dell'Imu per una famiglia su due. Sono i dati emersi da un'elaborazione del Servizio Politiche Territoriali della Uil, dati rapportati alla rendita catastale delle abitazioni (A/2, A/3, A/4, A/5, A/7), nelle singole Citta' Capoluogo e con lo stesso criterio alla media nazionale di tutte le abitazioni. "Si avvicina il 16 ottobre, data fissata per il pagamento dell'acconto della Tasi nei 5.279 Comuni, che entro il 18 settembre hanno pubblicato le aliquote sul sito del Ministero dell'Economia", si legge nel testo, "tra le amministrazioni comunali, 66 Citta' capoluogo di provincia (tra cui Roma, Bari, Catania, Verona, Padova, Palermo, Siena, Perugia, Trieste, Pescara, L'Aquila, Campobasso, Reggio Calabria, Firenze e Milano)".
Si tratta di oltre 15 milioni di proprietari di prima casa (il 75% del totale), che saranno chiamati a versare l'acconto della Tasi, a cui si aggiungeranno anche, in molti Comuni, gli inquilini che dovranno pagare con una quota che varia dal 10% al 30% (ad esempio a Roma il 20% e a Milano il 10%). La media dell'aliquota applicata dai 105 capoluoghi di provincia si consolida al 2,63 per mille (superiore all'aliquota massima "ordinaria"), seppur "addolcita" dalle singole detrazioni introdotte dai relativi Comuni (la Uil calcola almeno 100 mila combinazioni diverse), tanto da poter parafrasare il detto "paese che vai, detrazioni che trovi".L'aliquota media complessiva applicata in tutti i Comuni e' dell'1,99 per mille. "E' vero che il costo della Tasi sara', complessivamente leggermente piu' basso dell'Imu", commenta Guglielmo Loy, segretario confederale Uil, "ma la distribuzione della nuova tassa e' meno equa: paghera' un po' di piu' chi prima era esente o pagava cifre basse e pagheranno molto meno i proprietari di quelle abitazioni con rendite catastali elevate""Infatti, dalle nostre simulazioni puntuali, realizzate sui pagamenti soggettivi delle famiglie nelle Citta' capoluogo emerge", continua Loy, "come per 1 famiglia su 2, il costo della Tasi sia piu' caro di quanto pagato con l'Imu nel 2012".
Secondo i risultati della simulazione Uil, a Siena il costo medio della Tasi sara' di 429 euro; a Roma si pagheranno 391 euro medi; a Firenze 346; a Bari 338; a Foggia 326; a Como 321; a Trieste 309; a Milano 300; a Monza 299 e a Pisa 287 euro. Mentre, se si escludono Ragusa e Olbia (uniche citta' a "Tasi zerO"), ad Asti il costo medio della tassa sara' di 19 euro; cifra che sale a 46 euro medi ad Ascoli Piceno; a 57 euro a Catanzaro; 60 euro a Cesena; 65 a Potenza; 79 a Matera; 82 a Cosenza; 88 a Nuoro; 111 a Biella e 115 euro a Palermo. Olbia e Ragusa sono le citta' a "Zero tasI", Aosta, Trento, Nuoro, Matera le sole con l'aliquota base dell'1 per mille, tutte le altre citta' hanno aumentato le aliquote. Catanzaro ha scelto l'1,2 per mille; Pordenone ha scelto l'1,25 per mille (con detrazioni); Gorizia e Brindisi l'1,5 per mille; Treviso l'1,6 per mille (detrazione di 200 euro per tutti gli immobili); Oristano l'1,7 per mille; Pesaro l'1,9 per mille con detrazioni legate al reddito Isee fino a 12 mila euro. Gi altri capoluoghi hanno scelto tutti aliquote comprese tra il 2 e il 3,3 per mille: 35 Citta' (1/3 del totale) hanno scelto l'aliquota del 3,3 per mille (tra cui Ancona, Arezzo, Biella, Bologna, Cremona, Firenze, Ferrara, Genova, La Spezia, Napoli, Catania, Bari, Perugia, Carrara, Como, Piacenza, Reggio Emilia, Rimini, Salerno, Torino); altre 6 un'aliquota tra il 3 e il 3,2 per mille (Bergamo, Pescara, Lecco, Siena, Lodi, Modena); Venezia ha rettificato e portato l'aliquota al 2,9 per mille; Palermo ha scelto il 2,89 per mille; 38 Citta' l'aliquota del 2,5 per mille (tra cui Roma, Milano, Brescia, Reggio Calabria, Verona); altre 6 Citta' sono tra il 2 per mille e il 2,4 per mille. "Non c'e' alcun dubbio, che nel 2014 con la Tasi la pressione fiscale delle famiglie, rispetto al 2013, aumentera'. Per alcuni sara' attenuata dal bonus degli 80 euro, ma per molti, e tra essi milioni di pensionati, il loro potere di acquisto diminuira' sensibilmente", aggiunge il segretario confederale Uil, "adesso il Governo annuncia che nel 2015 cambiera' nuovamente il modello di tassazione degli immobili, ma la nostra impressione e' "altro giro altra corsa": si cambiano nomi, ma il risultato non cambia. Anzi, se si ridurranno, come sembra, (Legge di Stabilita') i trasferimenti ai Comuni, e' prevedibile che si scarichera' sui contribuenti la mancanza di risorse". "Se davvero il Governo vuole riformare il fisco comunale, abbia il coraggio", conclude Loy, "quantomeno di andare verso il superamento delle Addizionali Comunali Irpef, che colpiscono direttamente il reddito dei lavoratori dipendenti e pensionati. E' questa la riforma che ci aspettiamo".
© Riproduzione riservata
Utenti connessi: 1
Condividi: