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Pubblicato il 31/10/2012 15:03

Riordino Province, in Abruzzo saranno due: L'Aquila-Teramo, Pescara-Chieti

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In tutta Italia il taglio sarà da 86 a 51 province Patroni Griffi: "da gennaio verranno meno le giunte provinciali"

Il decreto approvato dal Consiglio dei ministri sul riordino delle Province e' un "provvedimento che e' coerente con i modelli europei": si "passera' dalle attuali 86 province nelle regioni a statuto ordinario a 51 province comprensive delle citta' metropolitane". Lo dice il ministro della Funzione Pubblica, Filippo Patroni Griffi al termine del Cdm. "Il processo e' irreversibile - ha aggiunto Patroni Griffi e da gennaio verranno meno le giunte provinciali". Si tratta di un provvedimento di tipo "ordinamentale e strutturale nella logica avviata con la spending review", ha proseguito. "Il governo si e' mosso tra spinte al mantenimento dello status quo e spinte alla cancellazione totale delle Province - ha proseguito - sono Province nuove per dimensioni e per sistema di governance". 

In Abruzzo, la soluzione decisa dal Governo corrisponde a quella votata dal Consiglio delle Autonomie Locali presieduto dal Presidente Antonio Del Corvo. Le Province quindi saranno due: L'Aquila-Teramo, Pescara-Chieti.

"Una conferma decisiva, che attesta la valenza dei lavori del CAL Abruzzo, contro alcune previsioni - ha dichiarato il Presidente Del Corvo - un risultato che ha tenuto conto dei pareri di tutti i protagonisti del territorio e che ha evidentemente trovato il pieno consenso, durante la seduta del Consiglio dei Ministri. Una soluzione che nasce dalle caratteristiche geografiche, economiche e sociali di due comprensori che presentano delle analogie, che unite possono fare leva sullo sviluppo e la valorizzazione della nostra terra".

Il consiglio regionale, aveva preferito ignorare questa indicazione e non aveva fornito alcuna proposta al Governo sull'accorpamento delle Province, essendo favorevole alla soppressione di questi enti. E' stato anche dato mandato al presidente della Regione Gianni Chiodi di "impugnare dinanzi alla Corte costituzionale qualsiasi ipotesi di accorpamento dovesse essere decisa dal Governo". 

Il provvedimento di riduzione del numero delle Province diventerà effettivo dal 1 gennaio 2014, mentre a partire da gennaio del 2013 le giunte saranno soppresse, non piu' di tre consiglieri delegati dal presidente gestiranno la fase di transizione, e infine saranno indette per novembre 2013 le elezioni per il rinnovo dei nuovi organismi. 

Questa nel dettaglio la nuova mappa delle province italiane ridisegnata dal decreto approvato dal governo.

 

 -PIEMONTE: Torino, Cuneo, Asti-Alessandria, Novara-Verbano-Cusio-Ossola, Biella-Vercelli; 

 - LIGURIA: Imperia-Savona, Genova, La Spezia; 

- LOMBARDIA: Milano-Monza-Brianza, Brescia, Mantova-Cremona-Lodi, Varese-Como-Lecco, Sondrio, Bergamo, Pavia;

 - VENETO: Verona-Rovigo, Vicenza, Padova-Treviso, Belluno, Venezia; 

 - EMILIA ROMAGNA: Piacenza-Parma; Reggio Emilia-Modena, Bologna, Ferrara, Ravenna-Forli'-Cesena-Rimini 

 - TOSCANA: Firenze-Pistoia-Prato, Arezzo, Siena-Grosseto, Massa Carrara-Lucca-Pisa-Livorno. 

 - MARCHE: Ancona, Pesaro-Urbino, Macerata-Fermo-Ascoli Piceno. 

 - UMBRIA: Perugia-Terni. 

 - LAZIO: Roma, Viterbo-Rieti, Latina-Frosinone. 

 - ABRUZZO: L'Aquila-Teramo, Pescara-Chieti. 

 - MOLISE: Campobasso-Isernia. 

 - CAMPANIA: Napoli, Caserta, Benevento-Avellino, Salerno. 

 - PUGLIA: Bari, Foggia-Andria-Barletta-Trani, Taranto-Brindisi, Lecce. 

 - BASILICATA: Potenza-Matera. 

 - CALABRIA: Cosenza, Crotone-Catanzaro-Vibo Valentia, Reggio Calabria.

 

Le Regioni a statuto speciale non sono al momento state toccate dalla riforma, visto che ci sono sei mesi di tempo per intervenire.

 

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