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Pubblicato il 20/12/2013 00:12

Pescara, collaboratore di giustizia non rientra in carcere dopo il permesso premio

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L'uomo avrebbe finito di scontare la pena a giugno 2014 per un omicidio compiuto nel 2004

Era in carcere a Pescara per scontare una pena definitiva per evasione, sabato mattina e' uscito beneficiando di un permesso orario e la sera non e' rientrato. L'evaso e' un collaboratore di giustizia, Pietro Esposito, 47 anni, che e' ricercato da domenica, quando dal carcere di Pescara e' partito l'allarme per il mancato rientro del detenuto. Esposito avrebbe finito di scontare la pena a giugno 2014. L'uomo e' stato condannato per l'omicidio di Gelsomina Verde, 22enne, avvenuto nel 2004 nell'ambito della faida di Scampia. 

Esposito e' uscito dal carcere di Pescara alle 10 di sabato e doveva rientrare alle 18 ma cosi' non e' stato. Si e' allontanato dalla casa circondariale in compagnia di un familiare. L'ordine di esecuzione nei suoi confronti per il quale stava scontando la pena e' di aprile 2012. L'allarme per evasione dalla casa circondariale e' scattato domenica, dopo 12 ore, come previsto in questi casi. L'omicidio di Gelsomina Verde, detta Mina, fece molto clamore, a Napoli. La giovane, lontana dalle vicende della criminalita' organizzata, fu torturata e poi uccisa (le spararono alla testa) e il suo corpo fu bruciato nell'auto di famiglia, trovata il 21 novembre del 2004 a Secondigliano. Fini' nel mezzo della faida di Scampia solo perche' frequentava un appartenente agli scissionisti del clan Di Lauro. Esposito, arrestato nell'immediatezza del fatto, si penti' subito dopo e comincio' a collaborare.

 

 

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