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Pubblicato il 08/09/2012 09:09

Quattro proposte per il riordino delle Province in Abruzzo

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Il Cal valuta anche la possibilità del ricorso alla Corte Costituzionale contro i tagli

Sono quattro le proposte per il riordino delle Province abruzzesi formalizzate questa mattina nel corso della riunione del Cal che si e' svolta all'Aquila. La prima, presentata dai Comuni di Teramo e Roseto, prevede il mantenimento delle Province di Teramo, Chieti e L'Aquila, con la trasformazione di Pescara in Citta' metropolitana. A Teramo verrebbero annessi i centri dell'Area Vestina, mentre il Comune di Francavilla al Mare passerebbe con Pescara. Il Comune di Atri ha lanciato la proposta di una nuova Provincia Pescara-Teramo, mentre la Provincia e il Comune di Chieti puntano a escludere tutto il territorio teatino da qualunque ipotesi di riordino. L'ultima idea e' quella sottoscritta da Comune e Provincia di Pescara sulla maxi Provincia Appennino-Adriatica, formata dai territori di Chieti, Pescara e Teramo. Sulle proposte si e' aperta un'ampia discussione, nel corso del quale il Presidente del Cal Antonio Del Corvo ha sollevato una serie di perplessita', legate soprattutto ai dettami delle norme sulla spending review varate dal Governo. E' stata invece rinviata qualunque decisione sul ricorso alla Corte Costituzionale contro la legge 135, formalmente richiesto dal Sindaco di Pineto Luciano Monticelli. La prossima riunione del Cal e' fissata al 12 settembre.

 

"Dal documento prontamente redatto dagli uffici regionali - ha dichiarato il Presidente del Cal, Antonio Del Corvo - sono emersi due punti centrali: innanzitutto, la piena autonomia della Regione di fare ricorso alla Corte Costituzionale, a prescindere dalla volonta' del Cal e dal suo sollecito, in secundis, per effetto di una recente legge della Corte Costituzionale, la Regione puo' fare ricorso anche per questioni che non incidono direttamente all'interno del proprio territorio. Percio' ho ritenuto opportuno, insieme alla maggioranza dei componenti del CAL, di rinviare la decisione di ricorrere al consesso di legittimita'. Da un'analisi dell'orientamento nazionale, - continua Del Corvo - allo stato attuale non ci sono contenziosi da parte di nessuna delle Regioni italiane. Dovremo concentrarci, cosi', sulla opportunita' di elaborare e formulare una proposta alternativa e confacente alle esigenze del nostro territorio entro il 2 ottobre".

La prima proposta, presentata dai Comuni di Teramo e Roseto, prevede il mantenimento delle Province di Teramo, Chieti e L'Aquila, con la trasformazione di Pescara in Citta' metropolitana. A Teramo verrebbero annessi i centri dell'Area Vestina, mentre il Comune di Francavilla al Mare passerebbe con Pescara. Il Comune di Atri ha lanciato la proposta di una nuova Provincia Pescara-Teramo, mentre la Provincia e il Comune di Chieti puntano a escludere tutto il territorio teatino da qualunque ipotesi di riordino. L'ultima idea e' quella sottoscritta da Comune e Provincia di Pescara sulla maxi Provincia Appennino-Adriatica, formata dai territori di Chieti, Pescara e Teramo. Sulle proposte si e' aperta un'ampia discussione, nel corso del quale il Presidente del Cal Antonio Del Corvo ha sollevato una serie di perplessita', legate soprattutto ai dettami delle norme sulla spending review varate dal Governo. E' stata invece rinviata qualunque decisione sul ricorso alla Corte Costituzionale contro la legge 135, formalmente richiesto dal Sindaco di Pineto Luciano Monticelli.

"Anche oggi, nella riunione del Cal  che si e' svolta a L'Aquila, sono emerse molteplici proposte sulla futura composizione delle Province abruzzesi. Per quanto riguarda Pescara il progetto che abbiamo continuato a sostenere e' quello della creazione della Provincia Appennino- Adriatica, comprensiva delle attuali Province di Pescara, Chieti e Teramo" - ha spiegato il presidente della Provincia di Pescara Guerino Testa. "In Abruzzo, quindi, prosegue Testa, rimarrebbero due sole Province: la Appennino Adriatica e L'Aquila. Ribadisco che si tratta di una proposta che ha concretamente le gambe per camminare perche' oltre a rispettare, ipoteticamente, il criterio del risparmio seguito dal Governo assicurerebbe alla nuova Provincia una forza e un' attrattivita' notevole, considerato che si andrebbe a creare una realta' con un territorio molto ampio e dotata di tutte le infrastrutture necessarie, con dei nuclei e delle direttrici di sviluppo gia' ben delineati nonche' una vocazione economica che spazia in tutti i settori. Domani - prosegue Testa - continuero' a raccogliere idee e proposte nel corso di un incontro che ho convocato in Provincia, il secondo su questo tema. Ho invitato alle 10, in Provincia, i rappresentanti dei sindacati, delle associazioni dei consumatori, delle cooperative e degli ordini professionali, insieme ai vertici di Inps, Inail, Agenzia delle Entrate, i responsabili delle associazioni culturali e di Fondazione Pescarabruzzo, Banca Caripe e associazioni di volontariato. Il mio scopo - spiega il presidente - e' di ascoltare tutti, capire gli umori, ma anche spiegare come si procedera' e cosa e' stato fatto fino ad oggi. Non posso nascondere, pero', i fortissimi dubbi per una riforma che sta mettendo i vari territori uno contro l'altro e i cui effetti sono decisamente nebulosi dal punto di vista pratico, senza tacere che nessuno sa ancora quanto si risparmiera'. Nella tabella sulla spending review elaborata dalla Ragioneria generale dello Stato emerge che il riordino delle Province non produrra' alcun risparmio per cui mi chiedo il motivo di tanto affannarsi se non esiste un disegno chiaro del Governo". 

La prossima riunione del Cal e' fissata al 12 settembre. 

 

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