L'incidenza delle spese per il personale, pari a livello nazionale al 29,6%, e' piu' elevata nei comuni della Sicilia (39%, cosi' come nell'esercizio precedente), e piu' contenuta in quelli dell'Abruzzo (24%). L'incidenza delle spese per acquisto di beni e servizi (mediamente pari al 51,7%) raggiunge il livello massimo, 60,7%, nei comuni del Lazio e quello minimo (39,4%) nei comuni del Trentino-Alto Adige/Suedtirol. Lo evidenzia un report dell'Istat sui bilanci consuntivi 2011 delle amministrazioni comunali.
I livelli piu' elevati di spesa pro capite si registrano nei comuni della Valle d'Aosta (1.662 euro), seguiti da quelli del Trentino-Alto Adige (1.292 euro), del Lazio (1.240 euro), del Friuli-Venezia Giulia (1.152 euro), della Liguria (1.137 euro), dai comuni della Sardegna (1.108 euro) e, infine, da quelli dell'Abruzzo (959 euro). Tutte le restanti amministrazioni presentano valori inferiori al dato medio nazionale. Il valore minimo, pari a 678 euro per abitante, e' dei comuni pugliesi
Le amministrazioni provinciali che registrano le flessioni piu' significative sono quelle dell'Abruzzo (-6,4 punti percentuali), seguite da quelle della Sardegna (-2,4 punti percentuali), dell'Emilia-Romagna e della Puglia (entrambe con una variazione negativa di 2,0 punti percentuali), del Molise (-1,8 punti percentuali), della Lombardia (-1,3 punti percentuali), della Sicilia (-1,0 punti percentuali) e dell'Umbria (-0,1 punti percentuali).
© Riproduzione riservata
Utenti connessi: 2
Condividi: