"Nel 2012 il Pil italiano dovrebbe far registrare una contrazione del 2,5%, quale risultato tra il -2,2% del Centro-Nord e il -3,5% del Sud". Lo indicano le stime dello Svimez, secondo cui "a causare la contrazione dell'attivita' produttiva sono il forte calo dei consumi (-2,4% al Centro-Nord, che diventa -3,8% al Sud) e il vero e proprio crollo degli investimenti: -5,7% al Centro-Nord, piu' del doppio al Sud, -13,5%, soprattutto nelle costruzioni (- 15,5% al Sud)". Nel 2013, invece, lo Svimez stima il Pil nazionale in crescita dello 0,1%, "invertendo la tendenza recessiva dell'anno precedente". Ma il Sud rimane in recessione: "Il Pil del Centro-Nord segna +0,3%, quello del Mezzogiorno -0,2%"; almeno si prevede una riduzione del differenziale rispetto al 2012.
In valori assoluti, a livello nazionale, il Pil e' stato di 25.944 euro, risultante dalla media tra i 30.262 euro del Centro-Nord e i 17.645 del Mezzogiorno. I dati sono contenuti nel rapporto Svimez 2011 dedicato all'economia del mezzogiorno.
Nel 2011 la regione piu' ricca e' stata la Valle d'Aosta, con 32.602 euro, seguita da Lombardia (32.538), Trentino Alto Adige (32.288), Emilia Romagna (31.524 euro) e Lazio (30.884 euro). Nel Mezzogiorno la regione con il Pil pro capite piu' elevato e' stata l'Abruzzo (21.980 euro). Seguono la Sardegna (20.080), il Molise (19.748), la Basilicata (18.639 euro), la Sicilia (17.671), la Puglia (17.102) e la Calabria (16.603).
La regione piu' povera e' la Campania, con 16.448 euro.
Il divario tra la regione piu' ricca e la piu' povera e' stato nel 2011 di oltre 16mila euro: in altri termini, un valdostano ha prodotto nel 2011 oltre 16mila euro in piu' di un campano.
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