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Pubblicato il 01/10/2012 21:09

Tangenti Pescara, parola ai testimoni

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Nel corso della prima udienza dopo la pausa estiva è stata la vota dei testimoni citati dai difensori di D'Alfonso e Dezio

E' ripreso, oggi, a Pescara, dopo la pausa estiva, il processo all'ex sindaco del capoluogo adriatico, Luciano D'Alfonso, al suo ex braccio destro, Guido Dezio, agli imprenditori Carlo e Alfonso Toto. La vicenda, che conta anche altri 20 imputati, riguarda presunte tangenti negli appalti pubblici al Comune di Pescara.

Davanti al tribunale collegiale di Pescara, presieduto dal giudice Antonello Di Carlo, hanno sfilato i testimoni citati dai difensori di D'Alfonso e Dezio. Nello specifico e' stato ascoltato il prof. Vincenzo Cerulli Irelli che ha parlato brevemente dei due ricorsi contro il bando per la riqualificazione dell'area di risulta promossi nel 2007 dal senatore Pastore e altri consiglieri comunali e dall'associazione Codici. Poi Cerulli Irelli ha trattato il tema del rapporto tra la Margherita e la Fondazione Europa Prossima soffermandosi sulla questione dei finanziamenti. Il testimone ha detto che non c'e' una legge che disciplina la materia per cui ci si basa sul diritto comune. Il prof. ha inoltre sostenuto che i finanziamenti sono leciti quando il partito e l'associazione perseguono gli stessi obiettivi.

Tra i testimoni anche l'avvocato Stefano Civitarese che ha prodotto una relazione scritta sui project financing dei cimiteri e dell'area di risulta. In mattinata e' stato ascoltato anche l'imprenditore e attuale presidente di Confindustria di Pescara, Enrico Marramiero, che ha spiegato i motivi che a suo tempo lo indussero a non partecipare al bando dell'area di risulta. Il testimone ha inoltre riferito che l'ex sindaco invito' gli imprenditori a partecipare alle gare d'appalto cittadine nel corso della presentazione ufficiale del Rapporto Pescara 2006. Marramiero ha sostenuto di aver incontrato D 'Alfonso anche in luoghi diversi dal Comune, cioe' l'hotel Duca D'Aosta e davanti la Chiesa di San Cetteo, per parlare della cordata di imprenditori per rilevare la Pescara Calcio. 

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