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Pubblicato il 16/12/2013 13:01

Truffa degli smartphone, sette arresti

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Le indagini, andate avanti per diversi mesi, hanno consentito di recuperare e restituire piu' di 120 tra smartphone, tablet e sim card

Sette persone sono state arrestate all'alba dai carabinieri della Compagnia di Popoli, che hanno smantellato un'organizzazione criminale che truffava le maggiori compagnie italiane di telefonia mobile. La banda - con complici in tutto l'Abruzzo e nella provincia di Modena - rubava l'identita' di persone e societa' per stipulare contratti e ricevere in omaggio smartphone e tablet, che poi venivano rivenduti. Il giro d'affari era di circa 200 mila euro.
Nel corso dell'operazione, denominata 'Hydra', i carabinieri di Popoli, coordinati dal capitano Antonio Di Cristofaro, hanno effettuato anche 14 perquisizioni domiciliari. Oltre 180 le persone, fisiche e giuridiche, le cui generalita' sono state rubate e utilizzate per stipulare i contratti. A capo dell'organizzazione c'era un uomo, chiamato 'Il creatore', il quale, in base alla ricostruzione dei militari, rubava l'identita' di persone, ditte e societa', con la complicita' di impiegati della camera di commercio e stipulava contratti per la fornitura di telefonia mobile, ricevendo in omaggio smarpthone e tablet di ultima generazione, tra cui iPhone, Samsung Galaxy e Blackberry, con relativa sim card, che, grazie alla complicita' di alcuni corrieri, venivano consegnati ad altri membri della banda e poi rivenduti.

Le indagini, andate avanti per diversi mesi, hanno consentito di recuperare e restituire piu' di 120 tra smartphone, tablet e sim card, finiti anche all'estero dato che tra i complici della banda vi era un commerciante del settore residente a Modena e con attivita' a Bologna, il quale - secondo la ricostruzione dei carabinieri - intratteneva rapporti commerciali illegali nell'Est Europa. L'organizzazione, attraverso il servizio di home banking, apriva falsi conti correnti per la stipula dei contratti. I primi accertamenti sono scattati dopo la denuncia di numerosi cittadini che, a loro insaputa, erano intestatari di contratti telefonici, ricevendo, tra l'altro, ingenti fatture mensili relative alla fornitura del servizio.

Gli arrestati sono tutti ai domiciliari e le perquisizioni sono avvenute in Abruzzo e in Emilia Romagna, in provincia di Modena. Gli indagati sono 14, complessivamente, ma dall'inizio delle indagini (ottobre 2012) le persone monitorate sono state 23, e per gli altri nove si è proceduto ad uno stralcio. Tra i soggetti per cui e' avvenuto lo stralcio anche il personale compiacente della Camera di commercio di Teramo, che otteneva denaro contante e telefonini in cambio di favori, stando alla ricostruzione dei carabinieri. Il cosiddetto "creatore" e' un cinquantenne di Giulianova (Teramo), D.S.M., nullafacente, che ha ideato il tutto. Gli altri arrestati sono R.S.U., 25 anni, di Popoli (Pescara), C.W., 41enne di Sulmona (L'Aquila), C.M., residente a Colonnella (Teramo), di 38 anni, B.M. di Francavilla al Mare di 42 anni, F.A. di Modena, di 44 anni, e C.F. di Pineto (Teramo) di 50 anni. Le societa' che hanno subito le truffe sono la Vodafone e la Telecom mentre gli autisti compiacenti dei corrieri sono tre, che smistavano la merce nel territorio di Popoli e dintorni. Il gruppo, con compiti ben definiti per ciascun componente, carpiva dati e generalita' di persone fisiche e giuridiche anche attraverso la Camera di commercio, creava falsi documenti di identita' per accendere conti correnti bancari e quindi stipulava contratti con le compagnie telefoniche per ricevere telefonini e tablet (talvolta con schede prepagate all'interno) che poi venivano ricollocati sul mercato, italiano ed estero, anche attraverso commercianti compiacenti. Il giro e' stato segnalato all'Arma anche dalle compagnie telefoniche che hanno scoperto, attraverso i servizi di sicurezza interni, l'esistenza di piu' contratti stipulati dagli stessi clienti. Le indagini proseguono anche per accertare l'esistenza di eventuali altri canali, in Sardegna e Romania. I pezzi sequestrati hanno un valore di circa 40 euro e i profitti di 200mila euro sono stimati dagli investigatori per ogni bimestre di attivita' del gruppo, ha spiegato il tenente Tonino Marinucci alla presenza del colonnello Francesco Carleo. Il pm che ha coordinato le indagini e' Barbara Del Bono, il gip Gianluca Sarandrea.

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