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Pubblicato il 21/03/2013 06:06

Bucchi striglia la squadra dopo lo stop

La video intervista all'allenatore del Pescara

Un solo punto nelle ultime 10 partite per il Pescara, due allenatori (Stroppa e Bergodi) sostituiti, ed un terzo, Cristian Bucchi, che ha tentato invano di dare la scossa alla squadra. Invece, sono arrivate altre due sconfitte, a Bergamo contro l'Atalanta e in casa contro il Chievo. In entrambe le circostanze i biancazzurri, dopo aver disputato un discreto primo tempo, sono crollati nella ripresa mostrando una condizione fisica tutt'altro che brillante. E oggi Bucchi ha commentato questa situazione. "Non e' mia volonta' parlare del lavoro che e' stato fatto fino ad oggi. Non conosco i dettagli, quindi non mi permetto di giudicare l'operato altrui. Mi limito a confermare il dato oggettivo che ci vede calare vistosamente nel secondo tempo. In settimana me ne ero accorto, e, di conseguenza, ho chiesto ai ragazzi di attaccare subito per cercare il gol per poi magari gestire nella ripresa. Non siamo nelle condizioni di gestire le energie per l'intera gara, e' un dato di fatto. A questo punto, mi auguro che la sosta ci consenta di mettere un po' di benzina nelle gambe". L'allenatore, inoltre, manda un messaggio forte ai calciatori, specie a quelli che sono rimasti fuori dall'undici titolare. "Dobbiamo restare uniti, altrimenti non si va da nessuna parte. Mi sarei aspettato qualcosa in piu' da quelli che sono subentrati nella sfida contro il Chievo (Quintero, Abbruscato e Celik, ndc). Capisco l'arrabbiatura, ma qui non c'e' Cristiano Ronaldo che puo' permettersi di rifiutare le scelte. Chi viene chiamato in causa deve dare l'anima, soprattutto quando si vive un momento negativo come questo".

L'allenatore tira le orecchie al colombiano Quintero. "Fernando possiede qualita' immense, pero' deve dimostrare di valere una grande squadra. Sarei felice se andasse al Real Madrid o al Bayern, ma per farlo dovra' tirare fuori la grinta e la voglia di arrivare. Ad esempio, Balzano e' venuto a Bergamo nonostante sapeva di non poter essere impiegato. Ha preso tre antidolorifici ed e' stato con noi in panchina. Questo si chiama spirito di squadra".

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