Il Centro per i diritti del Cittadino (Codici) si e' attivato per avviare una class action contro i responsabili dei finti concorsi della Bnl che, a partire dal 2009, in quasi tre anni hanno truffato un migliaio di persone in tutta Italia, per un importo stimato di circa 6 milioni di euro. Ad annunciarlo sono stati, a Pescara, i vertici di Codici Abruzzo che in conferenza stampa hanno raccontato l'esperienza delle vittime abruzzesi del raggiro.
'L'obiettivo - hanno spiegato il segretario regionale, Giovanni D'Andrea, il provinciale pescarese, Domenico Pettinari, e il direttore dell'ufficio legale dell'associazione abruzzese, Gaetano Di Tommaso - e' reperire in tutta Italia i truffati, per partire con un'azione collettiva da portare avanti in parallelo con il procedimento penale della Procura di Roma'. Nella vicenda la Bnl si e' dichiarata parte lesa.
Nell'ambito dell'inchiesta della Procura - i reati ipotizzati sono associazione per delinquere finalizzata alla truffa, falso e ricettazione - nel luglio scorso quattro arresti: un'impiegata di una filiale Bnl, una sua ex collega in pensione e due persone che svolgevano il ruolo di intermediari, trovando possibili vittime. Ai giovani, precari di tutta Italia, veniva promesso un posto di lavoro in cambio di cifre che, in alcuni casi, hanno raggiunto i quattromila euro. I candidati erano sottoposti a test e selezioni - alcuni ne hanno sostenute 15 - e dopo il primo colloquio pagavano. Le selezioni venivano effettuate nell'ufficio dell'istituto in via Albania, a Roma. Dopo avere sostenuto i colloqui, ai giovani arrivava a casa una lettera su carta intestata Bnl in cui veniva comunicato l'esito positivo della selezione. Quando i ragazzi, passato del tempo, telefonavano ai responsabili per chiedere chiarimenti, questi rispondevano che c'era da attendere e che i tempi lunghi erano dovuti ai 'tagli del Governo Monti'.
Le indagini sono partite da alcune segnalazioni; a insospettirsi sono stati per primi gli stessi funzionari della Bnl che, in rete, sul forum della banca, avevano notato lamentele e perplessita' da parte di molti giovani. Ad oggi, fa sapere Codici, le persone che hanno denunciato l'accaduto sono pochissime. Obiettivo dell'associazione e' proprio arrivare a tutti coloro che, probabilmente inconsapevoli dell'accaduto, sono ancora in attesa di un posto di lavoro.
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