E' in gravissime condizioni il detenuto ergastolano di origine siciliana di 42 anni, che da diversi giorni sta effettuando lo sciopero della fame contro l'ergastolo ostativo: l'uomo, rinchiuso nel carcere di Sulmona, rifiuta anche la terapia medica e da ieri ha cominciato lo sciopero della sete. A lanciare l'allarme e' la Uil Penitenziari.
L'ergastolo ostativo, contro il quale protesta il detenuto, impedisce qualsiasi possibilita' di abbreviazione della condanna, perche' inflitto per gravissimi delitti.
'Le condizioni di salute dell'uomo, che ha rifiutato anche il ricovero presso l'ospedale, cominciano a destare serie preoccupazioni fra i sanitari del carcere - afferma il segretario provinciale della Uil Penitenziari, Mauro Nardella - i medici hanno registrato nel corso dell'ultimo mese un calo ponderale di oltre 20 chili. Il che, unito anche all'aumentato rischio derivante dall'associazione dello sciopero della terapia e della sete, portera' al rischio di un rapido peggioramento delle sue condizioni'.
'La preoccupazione della Uil Penitenziari, oltre che di tutti gli operatori penitenziari, ognuno dei quali armati di umana pieta' - conclude Nardella - e' che il detenuto, malgrado i ripetuti e sistematici tentativi di dissuasione fatti da tutti, direttori, medici, infermieri, poliziotti penitenziari, educatori e assistenti sociali, possa non arrivare all'appuntamento col Trattamento sanitario obbligatorio ancora in vita'.
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