Recupero, valorizzazione e salvaguardia del territorio, politica della casa, progettualita' dei territori, ricostruzione. Sono i punti fondamentali della proposta per la ripresa messa a punto da Ance (Associazione nazionale costruttori edili) e Anci (Associazione nazionale dei comuni italiani) Abruzzo. L'iniziativa e' stata illustrata, questa mattina, a Pescara, nel corso di una conferenza stampa da Antonio Centi, presidente Anci, e da Enrico Ricci, presidente Ance. Secondo i due presidenti soltanto attivando e valorizzando le progettualita' espresse dai territori "si potra' dare avvio ad una lenta ma sicura ripresa della nostra regione".
Nello specifico, secondo Ance e Anci la programmazione dei fondi strutturali 2014-2020 e dei fondi Fas deve essere indirizzata, in via prioritaria, alla valorizzazione delle citta' e dei borghi. Tra le priorita' anche quella di tutelare e salvaguardare il territorio, garantendone, almeno, la manutenzione ordinaria con interventi finalizzati alla prevenzione dal rischio idrogeologico, con un incremento notevole dei fondi europei destinati all'Obiettivo tematico 3, anche coinvolgendo i privati nell'opera di manutenzione dei fiumi. Anci e Ance propongono inoltre un "Patto per la casa" finalizzato alla predisposizione di interventi coordinati per il recupero urbano, la manutenzione dell'esistente, la realizzazione di abitazioni destinate alle fasce piu' deboli, facilitando l'accesso al credito anche con il sistema di "affitto con futura vendita". Per le due associazioni e' poi indispensabile che buona parte delle risorse vadano a progetti veramente cantierabili sfruttando e valorizzando i progetti gia' predisposti dai comuni. Infine secondo i rappresentanti di Anci e Ance la ricostruzione dell'Aquila e dei comuni del cratere "resta una priorita' che puo' innescare una forte ripresa dell'intera regione. La macchina amministrativa ormai e' rodata ed in grado di approvare con tempestivita' i progetti presentati dai cittadini, ma senza la disponibilita' di risorse adeguate questa efficienza rischia di essere vanificata. Anci e Ance - hanno sostenuto i rispettivi presidenti - chiedono coesione ed uno sforzo comune per garantire una continuita' dei fondi nei prossimi dieci anni, lasciando da parte le polemiche e le contrapposizioni"
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