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Pubblicato il 07/12/2012 15:03

Sixty, si riparte da 50 dipendenti

ministero, piano, sixty, industriale

I sindacati bocciano il piano industriale discusso al Ministero. Castiglione: "Auspicabile che almeno la Newco inserisse nei suoi programmi la volonta' di interfacciarsi con la politica regionale"

 La Sixty potrebbe ripartire a Chieti da 50 dipendenti e un fatturato previsto di 13 milioni di euro per il 2013, per arrivare nel 2018 a circa 120 addetti e 116 milioni di fatturato, con quattro marchi a disposizione per 10 anni. E' quanto emerso dal piano industriale discusso dal tavolo al ministero dello Sviluppo economico, bocciato però dai sindacati. Presenti i vertici della Sixty, Paolo Bodo (rappresentante della nuova azienda), Giampiero Castano (responsabile del Dipartimento per l'impresa e l'internazionalizzazione), Claudio De Vincenti (sottosegretario al ministero dello Sviluppo Economico), il vicepresidente della Regione Alfredo Castiglione, l'assessore comunale Antonio Viola e il presidente della Provincia Enrico Di Giuseppantonio.

«È un piano industriale senza né capo né coda, non supportato da dettagli -dice Giuseppe Rucci della Filctem-Cgil-. E così la pensa anche il Governo: quando Bodo ha presentato il piano, De Vincenti ha chiesto di fare chiarezza sugli intrecci e i rapporti esistenti tra Sixty e la Crescent Hyde Park. È stato chiesto, poi, un nuovo piano industriale da presentare entro il 19 dicembre, data del nuovo incontro». «Siamo ancora al palo», aggiunge Maurizio Sacchetta della Uilta-Uil. Enrico Di Giuseppantonio precisa: «Non siamo soddisfatti, anche se la situazione è meno nebulosa». L'intenzione della Newco sarebbe quella di partire dal mercato italiano per poi allargarsi all'Europa. «Una prospettiva smentita dai fatti», dice Marino D'Andrea, Rsu Cgil. La conclusione è di Castiglione: «Abbiamo chiesto un maggiore sforzo imprenditoriale sulla politica industriale, affinché vengano salvaguardati i posti di lavoro».

In ordine all'incontro che si e' svolto ieri in sede ministeriale per la Sixty, l'assessore allo sviluppo economico, Alfredo Castiglione, chiarisce che "nell'incontro sono emerse le prime chiare prese di posizione della costituenda Newco, quando il dott. Paolo Bodo ha affermato che e' loro intenzione voler arrivare al concordato in continuita' per avere la possibilita' di poter prolungare di almeno altri 12 mesi la CIGS, a partire dal mese di marzo 2013, sino al 2014. Il dott. Bodo - spiega l'assessore - ha presentato una prima bozza di piano industriale che prevede: 1.la possibilita' della Newco di poter gestire la Sixty per 5 anni, piu' altri 5 rinnovabili, mantenendo i marchi di fabbrica;2.la produzione sara' garantita dalla Sixty SpA che, essendo in concordato, non potra' produrre altri debiti, per cui le produzioni saranno esclusivamente basate sul conto vendite; 3.di incrementare e rafforzare il brand del made in Italy dei 3 marchi, puntando sui mercati esteri, portando,partendo da zero, il fatturato, entro il 2018 ad almeno 116 milioni di euro;4.questa proiezione di fatturato potra' consentire di mantenere un livello minimo di personale attuale pari a 50 lavoratori, per arrivare entro il 2018 ad almeno 120 -130 lavoratori (tutti riferiti allo stabilimento e all'indotto abruzzese. Il dott. Bodo ha affermato cha tali livelli occupazionali sono naturalmente al di sotto dei livelli della Sixty SpA, perche' il fatturato minimo che si impone di fare non permetterebbe altri assorbimenti, considerato che la Newco ha come obiettivo anche il non indebitamento presso gli istituti bancari. Ai dubbi ed alle giuste perplessita' delle organizzazioni sindacali, circa il riassorbimento dell'intera forza lavoro della Sixty SpA, rispetto al piano industriale abbozzato dal dott. Paolo Bodo, ho, come Regione, aggiunto la nostra ed esortato la Newco ad utilizzare anzitutto il periodo di un anno in piu di CIGS derivante dal concordato in continuita', non solo come periodo di mantenimento e contenimento dei lavoratori, ma come un periodo durante il quale la Newco dovrebbe interfacciarsi con la Regione Abruzzo, per meglio delinere il suo piano industriale con le politiche industriali che stiamo portando avanti e collegare il piano di assorbimento dei lavoratori". 

 "Cio' anche per rafforzare la richiesta di concordato in continuita'". Per Castglione "sarebbe quindi auspicabile che almeno la Newco inserisse nei suoi programmi la volonta' di interfacciarsi con la politica regionale di sviluppo economico industriale, incrementando il suo piano industriale di quelle opportunita' che la Regione Abruzzo in parte ha gia', di fatto, come polo industriale e reti di imprese. Sicuramente potrebbero aiutare la Newco ad avere maggiore forza di penetrazione nei mercati esteri col brand made in Italy, partecipando ai bandi nella ricerca ed innovazione a valere su quelli Por Fesr a partire da 2014-2020, come nuova programmazione in cantiere. Accanto ai Poli industriali, ci sono altre opportunita' come i contratti di sviluppo locali e gli start up di imprese innovative i cui finanziamenti potranno partire a breve. La Regione, che da sempre, con la Giunta Chiodi, si e' dichiarata contro i finanziamenti a pioggia, puntando invece sulle opportunita' e le occasioni di finanziamenti comunitari e nazionali ed i processi di aggregazione ed incrementi occupazionali, non puo' che aiutare simili politiche, come nel caso della Newco. Poi se la Newco ne avesse intenzione potrebbe svolgere la fusione di azienda leader nel polo del tessile abbigliamento, dove spenderebbe al meglio le indubbie professionalita' aziendali e lavorative della Sixty, quale valore aggiunto in un settore dove il made in Italy e' fondamentale. Per verificare le disponibilita' della Newco nei numeri espressi dal dott. Bodo, ci siamo dati appuntamento al prossimo 19 dicembre alle ore 10.00, sempre al Mise. Il sottosegretario del Ministero dello Sviluppo Economico, Claudio De Vincenti, ha apertamente sposato le linee guida della Regione Abruzzo augurandosi che il piano Newco sia in sintonia con le politiche industriali della Regione".

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