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HOME » L'INTERVISTA » SIMONE RUGIATI, IL BELLO DEI FORNELLI
Pubblicato il 01/08/2014 13:01

Simone Rugiati, il bello dei fornelli

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di Giulia Grilli

La fila di donne, di tutte le età, pronte a scattare un selfie con il loro oggetto del desiderio è stata difficile da gestire per Simone Rugiati. Classe '81, di origini toscane, il giovane chef è arrivato al ristorante Les Paillotes di Pescara per un coinvolgente corso di cucina in riva al mare, dove giovani partecipanti si sono sporcati le mani per preparare un ricetta veloce e fresca seguendo le istruzioni dello chef.

 

Da undici anni sotto i riflettori televisivi e vittima del gossip spietato, Simone è ormai abituato a primeggiare e ad intrattenere il pubblico, proponendo ricette easy e rivisitazioni di classici della cucina. Detesta il prosciutto arrotolato ai grissini, il cocktail di gamberi con la salsa rosa, e ricorda a tutti gli amanti dei fornelli di condire prima con il sale e poi con l'olio, mai il contrario!


Ho visto donne impazzite oggi pur di fare una foto con te. Ti senti più un personaggio mediatico o uno chef?

Io faccio il cuoco, ma le donne non sono mai state un problema. Mia madre dice sempre che ho due grandi passioni, e la seconda è la cucina! La notte mi sveglio per scrivere ricette, io amo il mio lavoro. Però ci sono persone, o colleghi, che vivono solo di questo. Io credo che sia necessario dividersi tra famiglia, donne, fornelli, sport e divertimento. La vita è fatta di tante piccole cose.

 

 

Parliamo del tuo successo. Dipende più dal tuo aspetto fisico o dalla tua bravura?

Il mio successo dipende dal fatto che dico sempre la verità. In più, se mi fai fare una cosa che so fare divento un grande esibizionista, mentre davanti a ciò che non conosco mi vergogno come un cane. E io so cucinare, per cui la sicurezza mi ha aiutato nella parte mediatica del mio lavoro. In realtà non mi va giù una domanda come questa, perché ho studiato una vita per fare il cuoco. E' vero che ultimamente prendo più il microfono in mano che il coltello, ma ora la cucina va di moda e io cavalco l'onda.

 

Mai pensato di aprire un ristorante e fermarti lì?

Per ora mi piace stare in tv, ma se registro per 5 giorni di fila mi annoio. Mi piace fare showcooking, ma se ne faccio troppi mi annoio. Per questo motivo so che non riuscirei a star chiuso in un ristorante dove i clienti richiederebbero la mia presenza fissa. Continuerei ad assentarmi per registrare programmi o altro. Non sono ipocrita, ora preferisco fare ciò che faccio, e ogni volta che vado in giro imparo qualcosa.

 

Che cosa impari?

Quando arrivi in altre cucine ti confronti con le persone e devi saper costruire un rapporto umano, lavorare con una brigata. Ultimamente si pensa che lo chef sia quello che lancia i piatti a terra, ma non è così, questo non paga. Devi saper gestire le risorse umane perché il piatto lo fa la brigata. Se il tuo team è contento e sta bene, il che vuol dire sapersi destreggiare tra bastone e carota, allora tiri fuori un buon prodotto! Questo lavoro è difficilissimo perché rischi di diventare dipendente dei tuoi dipendenti o che loro facciano ammutinamento e si rifiutino si seguire le tue direttive. Lo chef dev'essere come un allenatore di calcio.

 

 

Che pensi del fatto che la cucina di questi tempi sia tanto di moda?

Per assurdo i programmi di cucina hanno fatto il boom in Italia da circa tre anni, più o meno da quando è arrivato il digitale terrestre. Altre nazioni hanno iniziato molto prima di noi, e invece dovrebbe essere il nostro paese a dettare regole su ciò che riguarda il cibo. Finisce che noi compriamo programmi all'estero, mentre nessuno acquista i nostri. E' un controsenso totale! Al di là di questo l'attenzione è rivolta alla cucina perché è un set naturale "imprintig-ato" nelle nostre menti.

 

Cioè?

Tu in cucina ci hai mangiato, ci hai fatto i compiti, ci hai discusso con i genitori, ci hai visto i cartoni animati. E' il cuore della casa. Per cui, se guardi un programma di golf ma non ti piace il golf, cambierai canale. Ma se trovi un programma di cucina, per forza di cose ti fermerai a guardarlo, perché quell'ambito ti è familiare. Purtroppo, scegliendo personaggi che sono più bravi a stare in video e meno a cucinare, si finisce per fare cattiva informazione. La mia più grande soddisfazione nel fare programmi tv non è il contratto, ma la persona che viene a dirmi che ha cucinato un mio piatto e che ha fatto bella figura con l'amica, la fidanzata, la famiglia...

 

 

Visto che ti orienti al pubblico casalingo, qual è l'errore che non dovremmo mai fare?

Entrate in cucina solo per prendervi un quarto d'ora di relax. Cucinare non dev'essere un dovere. E mai troppi ingredienti nello stesso piatto.

 

L'ingrediente che non può mancare mai?

Io metto ginger, lime, menta, limone un po' ovunque. Ma credo che senza olio extravergine non si possa fare nulla!

 

Il tuo piatto preferito...

Dipende dal giorno, io sono lunatico, sono un Gemelli!

 

 

foto: Giulia Grilli

 

© Riproduzione riservata

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