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Pubblicato il 07/02/2014 20:08

Tulle e merletti, un amore di sposa

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di Giulia Grilli

Sentirsi protagoniste, perfette in un abito che mai più verrà indossato, avvolte da una nuvola di tulle candido e delicato, leggiadre mentre si sfila sul tappeto rosso. E' il giorno che quasi tutte le donne desiderano, con la musica che scandisce ogni passo e le gambe che tremano sempre più nel momento in cui ci si dirige verso l'oggetto di un amore ideale. Che sia celebrato con rito religioso o civile, in chiesa o in riva al mare, il matrimonio dimora nella fantasia femminile, in tutte le culture e nel procedere inesorabile del tempo.

 

Dietro al profumo dei fiori e ai confetti, tra lacrime e sorrisi, ci sono preparativi che durano mesi, ansie e angosce. Tutto dev'essere perfetto, ogni particolare minuziosamente curato. Ma il momento più difficile per ogni futura sposa è sicuramente la scelta dell'abito. Quale modello? Quale colore? Lungo, corto, a fiori, con o senza lustrini e paillettes. Come si individua il vestito giusto?

 

Francesca Agresta, responsabile dell'Ateleir Aimée in via G. D'Annunzio a Pescara, svela i trucchi di chi ha "sposato" una missione, quella di aiutare le donne ad essere principesse per un giorno. Fiera di un marchio che nel tempo ha saputo valorizzare l'artigianalità italiana, senza ricorrere alla delocalizzazione o alla mano d'opera estera, Francesca svolge la funzione di consulente, abbandonando le vesti della venditrice a tutti i costi.

 

 

Quando hai iniziato a lavorare nell'Atelier Aimèè a Pescara?

Ero appena rientrata in città dopo la mia parentesi milanese e il mio matrimonio. Ero in cerca di un'occupazione, e il mio sogno era quello di lavorare per questo brand favoloso, incentrato sulla sartorialità italiana, in un'azienda con 150 dipendenti che realizzano capi di alta moda per il settore spose. Avevo letto tutte le interviste fatte a Lucia Zanotti, donna alla guida e stilista della Maison Aimée. Durante il colloquio con Marisa Staniscia, titolare del punto vendita, stilista e modellista, sentivo di avere pochissime possibilità. Alla fine sono stata presa...ed ero felicissima!

 

Qual'è la difficoltà maggiore del tuo lavoro?

In realtà non ci sono difficoltà. La cosa più importante in assoluto è ascoltare, e una volta che la futura sposa ti ha detto tutto, devi mettere da parte la tua presunzione e il tuo sapere che ti portano ad immaginare l'abito adatto. La ragazza va tranquillizzata e quindi si inizia a provare. L'unico problema può verificarsi quando la cliente non è per niente predisposta.

 

Cioè?

Non si fida, pensa che davanti abbia una persona che vuole solo vendere e incassare. Il mio è un aiuto vero e sincero, e sono sempre tranquilla che la sposa uscirà da qui con l'abito dei suoi sogni, perché ho tutti i modelli. Lo scivolato , il corto, il classico, la sirena, le varianti possibili sono infinite grazie al lavoro della sartoria dell'Atelier Aimée. Andando in un multimarca può accadere che la ragazza sia colpita dal corpetto di un vestito e dalla gonna di un altro, rendendo impossibile la scelta. Qui, invece, si può mescolare, creare, impreziosire, rendere più semplice, quindi perché mai una donna non dovrebbe trovare l'abito per il suo matrimonio?

 

 

E se la cliente arriva con l'idea di un vestito che in realtà le sta male?

Per me è davvero stimolante, perchè è qui che inizia il mio lavoro!

 

In questa situazione come la indirizzi verso un modello che le calzi a pennello?

La sposa è perfetta con un abito che sia giusto per la sua età, la sua fisicità, e il suo carattere. Capita che la cliente abbia visto una campagna pubblicitaria di un brand, in foto ritoccate, e ciò nonostante si immedesimi in quell'immagine trasformandola in un desiderio. Se il suo corpo non si addice al modello che ha scelto, il primo passo da fare è provare comunque quel genere, tranquillizzarla, e portarla verso ciò che la rende armoniosa, facendole capire che ogni abito ha la sua sposa

 

 

Qual' è l'aspetto più bello di fare consulenza in questo settore?

La gratificazione. Ho l'onore di essere stata scelta per la decisione più importante della vita di una donna! Quando vedo le ragazze contente, che cambiano espressione del viso nel momento in cui trovano il loro vestito mi sento utile. Come potrei non amare il mio lavoro?

 

Perché tanta importanza per l'abito delle nozze?

Perché il matrimonio è il giorno più bello della vita! E' imparagonabile alla nascita di un figlio, questo è sicuro, ma il parto arriva dopo ore di travaglio e nove mesi di gravidanza. Nel momento in cui stringi il tuo bambino sei già mamma, hai la responsabilità di un'altra vita e tutta la tua attenzione si sposta su un altro essere. Scopri un modo diverso di amare, ma il giorno delle nozze è il tuo giorno. Sei la donna più bella del mondo e tuo marito ti guarda in un modo in cui non ti guarderà mai più, perché gli altri giorni ti chiederà dove sono i calzini sapendo perfettamente che li troverà nello stesso cassetto di sempre! Quando arrivi all'altare capisci perché hai affrontato tutte le avversità...mentre ti presenti al mondo nell'abito più bello che indosserai in vita tua.

 

 

Un aneddoto divertente del tuo lavoro?

Si va dalla richiesta alla migliore amica di essere testimone di nozze con tanto di lacrime, agli svenimenti dettati dall'emozione o per una gravidanza non ancora resa pubblica. Qui se ne vedono tante! Diciamo che è impossibile annoiarsi.

 

La passione e il romanticismo di Francesca si percepiscono ad ogni sua parola, con gli occhi azzurri che le brillano tra una risata e l'altra. Il suo approccio e la sua disponibilità rispecchiano esattamente il nome dell'azienda che lei stessa rappresenta, perché ogni sposa deve essere Aimée, ovvero "amata"...

 

(Francesca Agresta)

 


 

© Riproduzione riservata

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