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Pubblicato il 12/09/2014 17:05

Alla scoperta delle Isole Tremiti con Costantino

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di Giulia Grilli

Ogni viaggio è un'esperienza unica, un incontro inaspettato con persone e luoghi diversi che come un tatuaggio si incidono nell'anima, trovando la loro dimensione nella memoria di chi ha vissuto quegli attimi indimenticabili. Sarà per questo motivo che, tornata dalla mia ultima vacanza, so che nelle giornate più buie e tristi mi ricorderò di Costantino e dell'acqua cristallina che vedevo dalla sua barca, in un mare incontaminato e selvaggio che, come un buon maestro, ha qualcosa da insegnare.

 

Ma chi è Costantino?

 

Sono le sei e mezza di mattina a Pescara, e dal finestrino del treno Regionale per Termoli osservo il sole basso sul mare. La mia meta è nelle Perle dell'Adriatico, San Domino, Isole Tremiti. Sveglia da quasi due ore e ancora assonnata, ammazzo il tempo con l'Iphone cercando su Internet cosa fare durante le mie tanto attese ferie, mentre la mia compagna di viaggio, Francesca, sembra fare lo stesso dal sedile di fronte.

 

 

Il giro dell'arcipelago è un must, e a meno che tu non abbia la barca, o un fidanzato munito di yacht (e io non ho nessuno dei due), è necessario trovare una soluzione alternativa. L'occhio si ferma su Costantino, e la piccola recensione in cui i viaggiatori raccontano della loro escursione con tanto di pranzo a bordo della Solitary. Nella foto quel lupo di mare sembra avere la faccia simpatica, e alla fine il suo numero di cellulare finisce in rubrica.

 

Nove e trenta, finalmente arriviamo al porto dell'isola. Noto con piacere un habitat pieno di donne che ti rincorrono per proporti un gommone alla modica cifra di 200 Euro al giorno, e di chioschi che organizzano tour super affollati. Dividere la gita con altre 70 persone mi sembra un tantinello eccessivo, per cui Costantino risulta essere la soluzione ideale sia per me che per Francesca. In seguito ad una breve telefonata il nostro giro in barca è prenotato per la mattina seguente.

 

 

L'indomani incontriamo il nostro marinaio al porto, nel suo pantaloncino blu e la polo azzurra. "Buongiorno Francesca, buongiorno Giulia!" afferma con un sorriso rassicurante, come se ci conoscessimo da tempo.

 

Saliamo sulla Solitary con altre otto persone alla scoperta delle Isole Tremiti. "Signori cominciamo quindi il nostro giro dell'arcipelago! Alla vostra destra potete notare San Domino, giovane, frizzante e moderna. Alla vostra sinistra, signori, trovate San Nicola, centro storico dell'arcipelago, con il suo famoso castello. E ancora Capraia e Cretaccio, le isole disabitate dal mare cristallino".

 

               

 

Costantino, dai capelli bianchi perfetti nonostante il vento, e occhiali neri che coprono lo sguardo, sembra essere uno show man, e il suo equipaggio pende dalle sue labbra. Inizia così a raccontarci di vecchie storie di tangenti, della nave che porta l'acqua potabile nelle isole, della casa di Lucio Dalla, e della vegetazione di San Domino. I pini d'Aleppo, ci spiega, diventano pettinati nella zona nord, a causa del vento "come quando un uomo si mette il gel per sistemare la chioma all'indietro, signori". E come dargli torto! E' realmente così.

 

Il nostro marinaio si infila in tutte le grotte possibili, la Grotta delle Viole, la Grotta del Bue Marino e la Grotta delle Rondinelle. E non so perché, ma alle Tremiti le rocce sembrano sempre assumere la forma di un elefante.

 

 

"Su quella parete, signori, hanno girato una scena del film I Cannoni di Navarone, con Anthony Quinn e Gregory Peck!" afferma soddisfatto Costantino storpiando un po' i nomi dei celebri attori, mentre la parola "Sssignori" si ripete ritmicamente nei suoi discorsi, facendoci sentire i protagonisti indiscussi della mattinata.

 

Primo tuffo ai Pagliai, dove il mare è verde smeraldo, il fondale non troppo profondo, e i pesci ti nuotano accanto. Unico difetto? Il sole va via verso l'una. Seconda immersione a Capraia, a pochi metri dalla statua di Padre Pio, una delle statue sottomarine più grandi al mondo. Ma le Tremiti sono ancora piante di capperi, il Santuario Monastero e Fortezza di Santa Maria a Mare dell'isola di San Nicola, capre arroccate sui costoni, ricci sui fondali, il mito di Diomede e i suoi uccelli, le diomedee appunto, che in fase di luna nuova, durante la notte piangono come i bambini appena nati per la morte del loro guerriero acheo.

 

 

Niente pranzo a bordo della Solitary di Costantino ad agosto, queste sono le regole del capitano. All'una ci ritroviamo sulla terra ferma, come da accordi. Lui ha già preso appuntamenti con altri turisti, ma lo salutiamo promettendogli di ritornare il prossimo anno per una gita più lunga. Le risate sono assicurate e l'atmosfera amichevole è ineguagliabile.

 

 

Foto di: Giulia Grilli

 

 

 

 

 

 

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