Pescara, corso Vittorio Emanuele, 10. All'interno 15, del quarto piano di quello che tutti conoscono come palazzo UZA, quello che Renzo Piano definì il “grattacielo di Pescara”, si trova un appartamento che è al tempo stesso uno showroom e una galleria d'arte. Ma anche un palcoscenico teatrale e di eventi performativi gastronomici.
Proprietaria, inquilina, guida, ideatrice, tenant dell'appartamento LAGO che aggiunge Pescara ad altre otto città italiane e ad Alicante, in Spagna, già parte di questo progetto, è l'architetto Sabrina Zimei. «Ho scoperto il mondo degli appartamenti LAGO, l'11 gennaio 2011 – ricorda la trentenne pescarese - a Milano. Ero insieme a Viviana Luccisano, una cara amica che lavora al “Nu Bureau”, uno studio associato dedicato al mondo del design che ha sede a Brera, nel primo appartamento LAGO italiano. Da quel momento si è aperto per me un mondo meraviglioso e creativo. Dopo essermi laureata nel 2009, in Architettura a Pescara e aver preso l'abilitazione, avevo iniziato a lavorare in uno studio di architettura, ma stare dietro una scrivania non faceva proprio per me. Così ho iniziato a girare l'Italia per sei mesi, finché non mi sono iscritta ad un Master in Curatela di Eventi museali di arte contemporanea, allo IED di Roma. Un’esperienza formativa sia a livello culturale che umano. Lì ho preso tantissimi contatti, ma soprattutto ho acquisito tutti gli strumenti necessari ad un progetto al quale tenevo e tengo tantissimo e che mi ha permesso di dare libero sfogo alla mia grande passione legata al mondo dell'arte. Nel 2012 mi sono dedicata completamente all'allestimento di alcune personali di Antonio Zimei, mio padre, arricchendole di laboratori del gusto, didattici per bambini e tavole rotonde di riflessione. Ed ora, mi sono lanciata in questa fantastica esperienza dell'appartamento LAGO, un esperimento abitativo aperto al mondo dell'arte. Insomma la crasi perfetta tra arte e design».
Il progetto dell'appartamento LAGO trova le sue origini nel Fuorisalone 2009, quando l'azienda di design domestico LAGO allestisce un appartamento privato di via Brera come showroom dei suoi prodotti. Da quel momento, l'appartamento diventa sede abituale di mostre ed eventi. Chiunque voglia visitarlo può entrare al civico 30 di via Brera senza neanche avvisare, con tanto di guida “turistica” dei tre tenant/proprietari di casa. L'idea si diffonde in altre città italiane come Venezia, Torino, Bergamo, Treviso, Bolzano, Genova, Alto Salento, e Alicante per l’estero. Dal 15 dicembre anche a Pescara. «Presi contatti con la famiglia LAGO ad aprile 2012 e immediatamente iniziai a progettare i mobili, cercando di metabolizzare al massimo la sintassi LAGO. Dopo 5 mesi di durissimo lavoro e con la collaborazione dell'azienda “Dimensione Legno” di Ripa Teatina, ha preso il via la fase di realizzazione e finalmente il 15 dicembre è iniziata questa nuova avventura. Dal giorno dell'inaugurazione, l'appartamento LAGO sta ospitando una personale del fotografo Iacopo Pasqui, vincitore del Premio Leica Talent 2012, che a fine febbraio esporteremo nell'Appartamento Lago di Brera, mentre qui ospiterò gli scatti di Alessandro Falco, un altro giovane fotografo di talento, apprezzato persino dalla Galleria Nazionale di Parigi e più in là, ovviamente, anche una personale di Antonio Zimei. L'appartamento è anche sede dell'associazione culturale “Interno 15”, coordinata da Giovanna Diodati e Giuseppe Colucci, che allestisce laboratori creativi per bambini. Presto ospiterò i laboratori di teatro, sempre per i più piccoli, tenuti dall'associazione “Enfant Terrible” di Gianluca Castellano alias Phlippe Tordeaux. Ho già organizzato alcune cene particolari, grazie alla magica mano della chef Carlotta Santoleri e in futuro organizzerò degli appuntamenti teatrali. L'arte – ha spiegato ancora questa tenace e vulcanica architetto – in tutte le sue declinazioni può solo arricchire ognuno di noi. Sono convinta che questa realtà sia una bellissima occasione per esportare i nostri artisti locali nelle altre regioni, ma soprattutto per rendere l'arte alla portata di tutti».
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