In un articolo di Renato Mannheimer pubblicato sul Corriere della Sera di oggi, viene analizzata la situazione politica a un mese circa dalle elezioni. Secondo Mannheimer ci sono almeno cinque regioni in bilico per quanto riguarda il Senato, il che lascia aperta la partita per Palazzo Madama. Di seguito il testo dell'articolo
"Come ormai tutti gli osservatori hanno riconosciuto, l'esito delle prossime elezioni si giochera' sul numero dei seggi senatoriali assegnati a questo o a quel partito. Per cio' che riguarda la Camera dei deputati, infatti, il responso delle urne e' sin qui netto: la coalizione di centrosinistra ottiene in tutti i sondaggi di opinione la netta maggioranza. In questo momento e' comunque ragionevole ipotizzare che Bersani conquistera' il ricco premio di maggioranza (55 per cento dei seggi) che la legge elettorale assegna a chi raccoglie il maggior numero di consensi. Mentre per il Senato, come si sa, il meccanismo e' completamente diverso e prevede l'attribuzione del premio di maggioranza su base regionale" cosi' che il numero di seggi "dipende dunque dal numero di Regioni che si conquistano, con le piu' popolose che contano di piu'. Di qui la grande importanza, agli effetti del risultato finale, della competizione nelle regioni che tuttora 'in bilico' e che sono in buona misura anche quelle che assegnano piu' seggi. Alcune sono tradizionalmente appannaggio del centrodestra, come il Veneto.
Effettivamente questa regione vede ancora la coalizione di Berlusconi in vantaggio. Ma il divario si e' ridotto in queste ultime settimane, a causa, probabilmente, dell'accordo Lega-Pdl. Fino a qualche tempo fa, la differenza tra centrodestra e centrosinistra era molto ampia, secondo alcuni, pari al 10 per cento e anche piu'. Ma, di recente, si e' manifestata un'insofferenza di una quota di elettori leghisti nei confronti del partito, a causa dell'alleanza con il Pdl. L'effetto e' che oggi la distanza in Veneto tra centrodestra e centrosinistra risulta pari a meno di 4 punti. Malgrado questo trend, comunque, appare altamente probabile che i 14 seggi (comprensivi del premio di maggioranza) del Veneto siano assegnati al centrodestra. Cio' rende ancora piu' rilevante la lotta in altre tre regioni molto popolate quali la Campania, la Sicilia e la Lombardia. Nella prima il centrosinistra e' avanti, benche', anche qui, secondo alcuni istituti, il divario sia relativamente modesto. La rilevazione Ispo lo colloca a poco piu' del 4 per cento. Ma quella Ipsos del Sole 24 Ore dell'8 gennaio la limita a 2 punti percentuali. La stessa distanza stimata in questi giorni da Euromedia. Allo stato attuale, dunque, i 16 seggi campani (comprensivi, anche in questo caso, del premio di maggioranza) dovrebbero andare al centrosinistra. Ma la competizione e' aperta.
In Sicilia la lotta appare ancora piu' serrata. Secondo la nostra rilevazione, il centrodestra e' avanti di 1 punto. Ma e' necessario ricordare nuovamente che, in questo genere di sondaggi, vi e' un margine di approssimazione statistica superiore a questo divario. Appare dunque arduo effettuare una stima. Anche i sondaggi degli altri istituti hanno risultati variabili e con differenze di consenso tra i due schieramenti egualmente modeste. Ipr colloca il centrosinistra davanti per solo mezzo punto (34 per cento vs 33,5 per cento). Ed Euromedia li stima alla pari (31,4 per il centrosinistra e 31,6 per cento per il centrodestra). Molto dipendera' dalla partecipazione al voto. Che, per vari motivi, e' stata assai modesta alle ultime regionali (che hanno visto la vittoria del centrosinistra), ma che dovrebbe essere maggiore per le prossime politiche, anche a causa del clima di mobilitazione che sembra caratterizzare l'isola e della attrazione esercitata da alcune liste di natura prevalentemente locale. Tutto cio' comporta l'impossibilita' di assegnare oggi il premio di maggioranza (ben 9 seggi).
Sulla Lombardia - che distribuisce complessivamente ben 49 seggi sui 315 complessivi del Senato e che quindi e' determinante nella formazione delle maggioranze - i sondaggi sono altrettanto contraddittori. Secondo la nostra rilevazione, il centrodestra e' in vantaggio di circa 2 punti (poco meno di quanto rilevato una settimana fa), ottenendo quindi i decisivi 27 seggi senatoriali. Ma, tenendo conto anche qui del margine di approssimazione, la distanza risulta assai modesta. Tanto che le due coalizioni vengono invece stimate alla pari da quasi tutti gli altri istituti di ricerca (Ipsos, Ipr, Euromedia, Lorien). A meno di improvvisi colpi di scena, qui la competizione si giochera' all'ultimo voto. Conteranno in particolare i voti di quanti dichiarano tutt'ora di essere indecisi. Non a caso, la Lombardia e' stata definita l'Ohio italiano. Si puo' probabilmente affermare che l'esito di questa regione determinera' o meno la maggioranza per il centrosinistra al Senato. Vale la pena, infine, di considerare il caso della Puglia, anche se in questa regione il vantaggio del centrosinistra pare piu' netto: quasi 4 punti percentuali. Secondo diversi osservatori, infatti, anche qui il divario e' troppo esiguo da dare certezze. In conclusione, la situazione complessiva del Senato appare oggi ancora molto incerta. Diversi elementi inducono a pensare che per Bersani non sara' facile godere di una maggioranza autonoma".
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