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Pubblicato il 03/06/2013 23:11

Quagliariello: Abbiamo fatto il punto sulle riforme col presidente Napolitano

quagliariello, l'aria che tira

"L'incontro e' andato bene, non si e' parlato di legge elettorale, ma abbiamo fatto il punto sulle riforme illustrando al Presidente quanto si e' fatto attraverso le mozioni parlamentari. Il Presidente ha preso atto del buon ritmo con cui si e' partiti e ci ha esortato ancora. Napolitano ha tenuto a sottolineare che il suo ottimismo non e' mai venuto meno perche' il ritmo assunto dal processo di riforma e' considerevole. E' stata un'esortazione a non smarrire questo ritmo per strada. Adesso le cose stanno dentro a un percorso fisiologico". Lo dice a Tgcom24 il ministro per le Riforme Costituzionali Gaetano Quagliariello sull'incontro avuto con Napolitano.
Sull'iter delle riforme ha sottolineato: "Io dico che ho un mandato che si muove tra due pilastri, il primo e' la volonta' delle forze politiche di fare la riforma delle Istituzioni partendo dalla posizione che la Costituzione non va abrogata ma aggiornata. Il secondo pilastro e' che questa riforma non si puo' esaurire con una sola riforma della legge elettorale. Io non ci starei perche' e' l'errore che si e' fatto negli ultimi trent'anni".
Parlando di semipresidenzialismo ha poi aggiunto: "Il semipresidenzialismo e' un modello compatibile con la democrazia, andiamo avanti e quando finiremo la forma di governo, allora potremo riformulare la legge elettorale". Sull'apertura di Brunetta a una legge sul conflitto di interesse, ha sottolineato: "La condivido del tutto, e' di buon senso. Nel progetto presentato dal Pdl nella scorsa legislatura, era previsto che con il presidenzialismo si sarebbe intervenuti sul conflitto di interessi. Su questo tema bisogna intervenire su tutti i conflitti e non solo in maniera punitiva".
Il ministro ha anche risposto all'attacco di Grillo: "Si tratta di interpretazioni cariche di polemica e scariche di originalita', dal sapore un po' antico". Sulla tempistica dei 18 mesi fissati ha concluso: "Ce li ha imposti il parlamento. E' fondamentale darsi un termine e rispettarlo. Se la situazione non dovesse sbloccarsi non aspettero' 18 mesi per accorgermene. Ora abbiamo 3 scadenze e ci concentriamo su queste".

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