gestionale telefonia Gestionale Telefonia
HOME » L'ARIA CHE TIRA » QUAGLIARIELLO: GIUNTA NON SIA PLOTONE ESECUZIONE
Pubblicato il 20/08/2013 22:10

Quagliariello: giunta non sia plotone esecuzione

berlusconi, quagliariello, l'aria che tira

"Se si dovesse trasformare la Giunta del Senato da luogo della meditata ponderazione al teatro di un plotone di esecuzione, il centrodestra avra' il suo dramma da affrontare ma l'Italia non ne uscirebbe indenne''. Lo scrive il ministro per le Riforme costituzionali, Gaetano Quagliariello, in un intervento che sara' pubblicato nel "Foglio quotidiano" di domani sul voto del Senato che decidera' sulla decadenza di Silvio Berlusconi. ''L'auspicio -prosegue Quagliariello- che e' quasi un appello accorato, e' che nessun pregiudizio, nessun congresso di partito, nessuna tentazione di chiudere con un colpo secco una partita di vent'anni facciano velo a cio' che questo snodo rappresenta per il presente del nostro Paese e per il futuro della nostra democrazia. Non stiamo discutendo di un fatto personale e privato. Vi sono momenti nei quali dall'interpretazione di una norma di legge passa la sorte di un Paese. Si discuta dunque senza pregiudizi, e si prenda in considerazione anche l'ipotesi che a dire l'ultima parola possa essere la Corte costituzionale. Non ci si lasci ammaliare da sentenze e presunti 'precedenti' che riguardano casi molto diversi, perche' con tutto il rispetto il Parlamento e' il Parlamento e le sentenze non sono temi a piacere''. ''Tra calcoli meschini ed esiziali superficialita' -aggiunge il ministro delle Riforme- un sistema gia' sottoposto al limite dello stress, perche' privato da tre anni di una maggioranza eletta dal popolo, rischierebbe la definitiva implosione con conseguenze incontrollabili. L'ultima volta in cui le parti in campo rifiutarono il coraggio di un alto compromesso, nel senso piu' nobile che in un Paese in crisi si possa attribuire a questo termine, quelle parti erano i socialisti e i popolari e si era agli inizi degli anni Venti del secolo scorso. Sappiamo com'e' andata a finire. Evitiamo che la storia si ripeta, anche perche' la situazione dell'Italia e' tale che il refrain non avrebbe nemmeno la levita' di una farsa''.

Riguardo alla decadenza di Berlusconi da senatore, Quagliariello scrive che ''sta agli uomini e alle donne che siedono in Parlamento la presa d'atto che non di salvacondotti dovra' discutere il Senato, ma del rigore costituzionale e della prima e decisiva applicazione di una legge frettolosa. E che a seconda di come questa legge verra' interpretata quel po' che resta dello Stato di diritto, dell'equilibrio fra i poteri e della sovranita' del Parlamento potra' essere preservato oppure ulteriormente compromesso". "Insomma: anche chi provasse orrore alla sola idea di farsi carico del diritto dei sette milioni di elettori del Pdl alla propria leadership, eviti almeno di ripetere l'errore commesso in questi vent'anni, quando ci si e' illusi che dopo aver delegato la sovranita' alla magistratura perche' funzionale a combattere Berlusconi, un bel giorno si sarebbe potuto fare marcia indietro. La caduta del governo Prodi -conclude il ministro- dovrebbe pur insegnare qualcosa''.

© Riproduzione riservata

Condividi:

Articoli Correlati



Utenti connessi: 1