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Pubblicato il 01/08/2014 15:03

Greenpeace in Adriatico, protesta contro Rospo Mare

adriatico, GreenPeace

La Rainbow Warrior, nave simbolo di Greenpeace, e' entrata questa mattina in azione nel mar Adriatico presso la piattaforma petrolifera Rospo Mare B, di proprieta' Edison ed Eni. Su un light banner, striscione composto da 3600 luci a led progettato e costruito dall'equipaggio, acceso sul fianco della nave si legge "No trivelle". Intanto attivisti a bordo di gommoni hanno aperto un banner con la scritta "Non e' un Paese per Fossili", per denunciare, ancora una volta, la follia delle trivellazioni off-shore nei mari italiani e chiedere al governo di puntare su efficienza e rinnovabili, abbandonando petrolio e carbone. 

 "Facciamo da anni campagna contro le trivellazioni nel Canale di Sicilia, e crediamo che trivellare i nostri mari, dalla Sardegna al Canale di Sicilia all'Adriatico, sia una follia sotto ogni punto di vista" dichiara Luca Iacoboni, responsabile Campagna Clima e Energia di Greenpeace Italia. "Per estrarre poche gocce di petrolio, l'equivalente di pochi mesi di consumi, si rischia di compromettere in modo irreversibile l'ambiente, mettendo in ginocchio settori fondamentali per l'economia locale, come turismo e pesca sostenibile". "Gli impatti ambientali in caso di incidente in un mare chiuso come il Mediterraneo sarebbero devastanti - spiega l'esponente di Greenpeace -. Il governo quali interessi vuole tutelare, quelli delle compagnie petrolifere o quelli delle comunita' locali? Il presidente del consiglio Renzi ha recentemente definito "tre, quattro comitatini" le migliaia di persone che si oppongono alle trivellazioni in mare e all'uso delle fonti fossili. Ma proprio i cittadini sono coloro che quotidianamente pagano sulla propria pelle le conseguenze dell'uso di queste fonti sporche. Sono coloro che Greenpeace sta incontrando da inizio luglio nel tour della Rainbow Warrior 'Non e' un Paese per fossili', lungo le coste italiane". "Le parole pronunciate da Renzi nei giorni scorsi - prosegue nella nota Iacoboni - dimostrano poco rispetto nei confronti di chi paga le conseguenze dell'uso di fonti fossili e altrettanta poca lungimiranza. Per rilanciare davvero il nostro Paese occorre rottamare tutte le politiche fossili attuate fino a oggi: bisogna smettere di privilegiare l'oro nero a discapito di quello che e' il vero futuro dell'Italia, l'oro blu, il suo mare. Un bene inestimabile, che va preservato dai disastri e tutelato con politiche che ne garantiscano la salute, a beneficio delle comunita' che su di esso si affacciano". 

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