Le mamme degli utenti diversamente abili della piscina provinciale di Pescara hanno manifestato sotto la Provincia per chiedere la riapertura della struttura. L' impianto aiuta cento disabili che quotidianamente vi accedevano per le attività terapeutiche. L'associazione Orione che ha gestito fino a poco tempo fa la struttura è in rotta da tempo con la Provincia che prima ha annunciato un nuovo bando gara, poi ha formulato una transazione all'Asd Orione, alla quale la stessa associazione non ha ancora risposto. Il presidente Guerino Testa è sceso a incontrare le famiglie che hanno manifestato le loro perplessità sulla lunga chiusura. Testa ha rassicurato tutti dicendo che si sta facendo il possibile per accelerare la riapertura ma che occorre rispettare dei passaggi legali. La Provincia ha lanciato una proposta in più punti, ma dalla Orione rispondono picche. «Considerato che l'Asd Orione non ha volturato le utenze e quindi non ha mai pagato le bollette da aprile 2011 (per un totale di circa centomila euro sborsati da noi), - ha detto il presidente Guerino Testa - la Provincia si è detta disponibile ad accettare un piano di rientro per questi consumi riconoscendo un abbattimento delle spese del 30 per cento. L'associazione dovrebbe impegnarsi ad effettuare un pagamento mensile di 5mila euro fino ad arrivare alla somma complessiva di 70mila euro. Un impegno, questo, a cui l'associazione dovrebbe assolvere dal 30esimo giorno successivo alla riapertura della struttura annessa all'istituto Volta». Per le opere da realizzare all'interno della piscina, proposte dall'associazione in sede di gara e previste nel contratto (250mila euro circa), la Provincia chiede alla Orione un cronoprogramma dei lavori, con l'indicazione delle priorità.
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