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Pubblicato il 12/10/2013 23:11

Quagliariello a Fitto,no polemica,lavoriamo su giustizia

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"Ho letto le dichiarazioni dell'onorevole Fitto. Lascio da parte le considerazioni relative al partito perche' credo non sia mai utile confondere i due piani. Per quanto riguarda invece le riforme, faccio presente che la distinzione tra riforma della giustizia e riforma delle istituzioni, cosi' come la loro complementarieta', e' sempre stata l'impostazione del centrodestra". Lo dichiara il ministro per le Riforme costituzionali Gaetano Quagliariello. "Non a caso durante il governo Berlusconi fu presentata una riforma delle istituzioni e poi, a firma Berlusconi-Alfano, una riforma della giustizia. Aggiungo che grazie all'opera di Donato Bruno, l'attuale disegno di legge che traccia il percorso delle riforme consente di intervenire sui titoli quarto e sesto della Costituzione laddove necessario all'equilibrio del disegno complessivo. Poiche' questo e' uno degli aspetti oggetto di critica da parte di quanti oggi manifestano in piazza del Popolo, non vorrei che una eterogenesi dei fini determinasse una convergenza oggettiva, per quanto inintenzionale, tra le posizioni di Raffaele Fitto e quelle di Micromega". "Infine - prosegue Quagliariello - certamente l'onorevole Fitto sa che e' possibile attivare fin da subito un processo di riforma della giustizia che senza necessita' di revisione costituzionale possa investire dai tempi di esercizio dell'azione penale al riequilibrio dei poteri fra accusa e difesa, dalla custodia cautelare alle intercettazioni, dall'inappellabilita' delle sentenze di condanna per reati di non particolare allarme sociale fino a misure deflattive del processo penale e contro il sovraffollamento carcerario. Mi fermo qui, ma potrei andare avanti nell'elencazione delle tante incisive proposte di riforma contenute in un documento largamente condiviso rispetto al quale nessuno potrebbe accampare alibi. Forse, piuttosto che sparare su quanto si sta riuscendo a portare avanti del nostro programma pur in un governo di larghe intese, incidendo per la prima volta nel mondo costituzionalistico che ci e' sempre stato in prevalenza tradizionalmente ostile e che oggi vede esplodere a sinistra fratture e contraddizioni, se davvero si vuole iniziare a cambiare la giustizia - conclude - sarebbe meglio non perdere tempo e mettersi a scrivere quelle leggi".

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