"Ciò che gli italiani non sarebbero disposti a perdonare, oltre ovviamente a un ennesimo fallimento, è un percorso che non dovesse vederli protagonisti. La parola d'ordine dunque è partecipazione: che non significa subordinare a twitter o a facebook il funzionamento delle istituzioni rappresentative così come oggi previsto dal nostro ordinamento, ma fare in modo che alla riscrittura delle regole, che incidono sul corpo vivo della nazione, gli italiani possano appassionarsi". Lo ha sottolineato, fra l'altro, il ministro per le Riforme Gaetano Quagliariello in un messaggio inviato a Giovanni Guzzetta in occasione dell'iniziativa "Scegliamoci la Repubblica'.
"La gravità della crisi economica, politica e di sovranità che ha investito il nostro Paese - ha scritto ancora il ministro- impone che la riscrittura delle regole costituisca l'occasione per un nuovo patto civico che coinvolga tutti gli italiani. Per questo il governo ha voluto che ad affiancarlo all'atto dello start up del percorso delle riforme costituzionali sia una commissione di teorici e pratici del diritto, che conoscono per averle studiate e toccate con mano le criticità del nostro ordinamento. Per questo lo stesso esecutivo adempirà convintamente al mandato delle Camere, affinché qualsiasi sia la soglia di consenso che le riforme raccoglieranno in Parlamento, esse possano essere sottoposte al giudizio dei cittadini attraverso lo strumento del referendum confermativo. Per questo ho intenzione di attivare sul tema una grande consultazione pubblica, tanto capillare e coinvolgente nelle sue dimensioni quanto rigorosa nelle procedure".
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