Contro il progetto di piattaforma petrolifera di Ombrina Mare a largo del litorale di San Vito Chietino, scende in campo anche l'organo tecnico della Regione direttamente coinvolto nella vicenda, la direzione Parchi ed Energia.
Per ribadire la contrarieta' all'insediamento il direttore Antonio Sorgi ieri ha inviato una lettera al ministero dell'Ambiente, in particolare al direttore generale per le Valutazioni ambientali, Mariano Grillo, spedita per conoscenza anche al presidente della Regione, Gianni Chiodi.
Sorgi, che e' anche direttore del settore dove e' incardinato l'ufficio per l'impatto di valutazione ambientale, oltre a presiedere la commissione via regionale, sottolinea che il no era gia' stato espresso in tempi non sospetti, bacchetta il ministero dell'Ambiente ma anche quello dello Sviluppo economico, velatamente accusati di 'non parlarsi', critica l'ipotesi della piattaforma e conclude con un principio cardine: lungo le coste abruzzesi non si trivella.
Il dirigente ribadisce in via ufficiale che 'solo da notizie di stampa' e' venuto a conoscenza della nota protocollata numero 16621 dell'11 luglio 2012, quella diffusa dal Wwf per accusare Chiodi. Una nota 'mai pervenuta a questa direzione', in cui si chiedeva il parere dell'ente sull'autorizzazione al progetto. Nella lettera viene ricordato anche che la Commissione tecnica di verifica dell'impatto ambientale Via-Vas 'aveva espresso in data 7.10.2010 il parere negativo n.541, comunicato alla Medoilgas Spa con nota protocollata numero 26875 dell'8.11.2010'. Il funzionario poi si dichiara sorpreso, e qui si legge la critica al ministero, dal fatto che, nonostante le immediate controdeduzioni dell'azienda e la ripresa dei termini per la conclusione del procedimento, 'codesto ministero non abbia adottato il provvedimento finale ma abbia atteso quasi due anni per 'riavviare' la procedura'.
Sorgi chiude ricordando la 'contrarieta' all'iniziativa proposta da Medoilgas Spa e in generale a tutte le attivita' di prospezione' da parte dell'amministrazione regionale 'per voce del proprio presidente, in qualita' di legale rappresentante', citando la risoluzione approvata dal Consiglio regionale il 27 luglio 2010 e i suoi 'principi irrinunciabili': 'La prospezione, la ricerca e la coltivazione di idrocarburi liquidi e' vietata nelle acque del mare Adriatico', e in Abruzzo in particolar modo.
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