"Non ci sono chance che il progetto Ombrina Mare vada avanti, ma non dobbiamo fermarci solo alla fase del 'non vogliamo le perforazioni'. E' chiaro che il futuro dell'Abruzzo non e' essere un piccolo Iraq, ma bisogna concentrarsi anche su quali siano i talenti da mettere in campo e costruire un'ipotesi di economia". Cosi' il presidente della Commissione Ambiente della Camera, Ermete Realacci, nel corso di una conferenza stampa a Pescara. Sottolineando che "anche il passaggio al Tar del Lazio che ha bocciato il ricorso della Medoligas e' un altro segnale che la partita non e' praticabile" e che "nel frattempo andra' avanti anche il progetto del Parco della Costa teatina", Realacci ha affermato che "rimangono alcune questioni": secondo il presidente della Commissione Ambiente bisogna "sfruttare il semestre di presidenza italiana dell'Ue per dotarsi di norme comuni a tutta l'Europa che vadano a fermare le perforazioni. Bisogna anche lavorare - ha aggiunto - per avere garanzie sulle societa' che operano". Il presidente ha poi affermato che nelle prossime settimane verra' approvata nelle Commissioni Ambiente ed Attivita' produttive la risoluzione che disciplina le perforazioni offshore, oltre a "ribadire un no alle perforazioni sotto costa". In riferimento ai talenti da valorizzare e all'ipotesi da mettere in campo per l'economia abruzzese, Realacci ha fatto l'esempio di un'azienda che si occupa di 'lavaggio' dei jeans, lavoro che in molti casi provoca la silicosi agli operai. "C'e' un'azienda teramana - ha concluso il presidente - che usa scarti agricoli ed alimentari, eliminando cosi' l'uso dei cosiddetti 'sassolini' che provocano tutta una serie di problemi e riducendo l'impiego di acqua. E' da queste eccellenze che bisogna partire"
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