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Pubblicato il 17/04/2014 15:03

Il Tar del Lazio respinge il ricorso di Medoil su Ombrina Mare

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Il Tar del Lazio ha respinto oggi il ricorso della societa' petrolifera Medoil contro il ministero dell'Ambiente in merito alle autorizzazione sulle perforazioni petrolifere in Adriatico della piattaforma Ombrina Mare situata nel tratta antistante la costa abruzzese tra Ortona e Vasto. Secondo i giudici, e' stato corretto il comportamento del ministero, all'epoca guidato dal ministro Orlando, che blocco' l'impianto a mare chiedendo anche una Aia, ossia un' autorizzazione integrata ambientale. La decisione del ministero dell'Ambiente fu presa anche alla luce dell'imponente manifestazione contraria di volonta' popolare e il 14 aprile 2013 porto' a sfilare per le vie di PESCARA oltre 40 mila persone contrarie al progetto Medoil. L'autorizzazione integrata ambientale - si legge nella sentenza - costituisce espressione del principio di precauzione stabilito dalla normativa europea, per la tutela dell'ambiente e per la difesa della salute umana, valore che nella gerarchia di principi costituzionali viene collocato al vertice. Il progetto della piattaforma Ombrina Mare sarebbe stato realizzato davanti ad un'area che la Regione Abruzzo ha gia' destinato alla creazione di un parco naturale, il cosiddetto Parco della Costa dei Trabocchi, parco che verra' realizzato proprio tra i comuni di Ortona e Vasto

Il Tar del Lazio ha respinto oggi il ricorso della societa' petrolifera Medoil contro il ministero dell'Ambiente in merito alle autorizzazione sulle perforazioni petrolifere in Adriatico della piattaforma Ombrina Mare situata nel tratta antistante la costa abruzzese tra Ortona e Vasto. Secondo i giudici, e' stato corretto il comportamento del ministero, all'epoca guidato dal ministro Orlando, che blocco' l'impianto a mare chiedendo anche una Aia, ossia un' autorizzazione integrata ambientale. La decisione del ministero dell'Ambiente fu presa anche alla luce dell'imponente manifestazione contraria di volonta' popolare e il 14 aprile 2013 porto' a sfilare per le vie di PESCARA oltre 40 mila persone contrarie al progetto Medoil. L'autorizzazione integrata ambientale - si legge nella sentenza - costituisce espressione del principio di precauzione stabilito dalla normativa europea, per la tutela dell'ambiente e per la difesa della salute umana, valore che nella gerarchia di principi costituzionali viene collocato al vertice. Il progetto della piattaforma Ombrina Mare sarebbe stato realizzato davanti ad un'area che la Regione Abruzzo ha gia' destinato alla creazione di un parco naturale, il cosiddetto Parco della Costa dei Trabocchi, parco che verra' realizzato proprio tra i comuni di Ortona e Vasto. 

La decisione del Tar sulla piattaforma Ombrina mare in Abruzzo "ci da piu' tempo per capire meglio ed approfondire la questione. E per riflettere su cosa fare e come farlo". Lo afferma il presidente della commissione Ambiente del Senato, Giuseppe Marinello, il quale aspetta comunque di leggere il dispositivo, e che sulla questione delle trivellazioni in generale aveva presentato, due settimane fa, un Ordine del giorno in Aula poi approvato, che impegna il governo a una serie di "paletti e regole" per "rafforzare la tutela ambientale e turistica". "L'approvazione di quell'Ordine del giorno - spiega Marinello - nonostante potesse essere ulteriormente ampliato fissa nuove regole ed e' gia' un grande passo avanti. La questione ora e' capire come nel nostro Paese, che deve puntare sulla capitalizzazione del turismo e dei suoi beni ambientali, possa legarsi questo tipo di sviluppo di grandi impianti di idrocarburi liquidi". Secondo Marinello "possiamo vincere la sfida con gli altri Paesi sul fronte delle tecnologie e dell'innovazione, non certo su quello delle energie tradizionali che, di fatto qualche problema lo creano almeno a livello di impatto. Ho invitato anche il presidente della commissione Ambiente della Camera, Ermete Realacci, ad esprimersi", dal momento che "non capisco perche' la Camera su questo sia silente: magari potrebbero ampliare e rafforzare l'Ogd introducendo altri paletti". Marinello conclude affermando che si rende conto che "un blocco totale" delle trivellazioni "sia insostenibile, ma almeno vediamo di capire come le cose vanno fatte e quando vanno fatte"

"Bene la decisione del Tar. L'Italia abbandoni la strada delle trivellazioni petrolifere e delle fonti fossili e guardi ad una strategia energetica nazionale basata sulle energia rinnovabili". Lo afferma Legambiente in seguito alla decisione del Tar di respingere il ricorso sulla piattaforma Ombrina mare in Abruzzo. "La decisione del Tar del Lazio di respingere il ricorso Medoil sul progetto petrolifero Ombrina mare rappresenta finalmente una battuta d'arresto per le trivellazione petrolifere in mare in Abruzzo tra Ortona e Vasto - dice Giorgio Zampetti, responsabile scientifico di Legambiente - Il progetto, che prevede la realizzazione di una piattaforma che dovrebbe sorgere a sole tre miglia dalla costa abruzzese dei Trabocchi, non portera' nessun vantaggio ne' energetico ne' alla popolazione e al territorio abruzzese". "Il Paese - continua Zampatti - ha bisogno di una strategia energetica nazionale che punti sulle energie rinnovabili, e non sulle fonti fossili e su risorse, come il petrolio presente sotto il mare italiano, che stando ai consumi attuali si esaurirebbero in soli due mesi mettendo a serio rischio l'ambiente, le economie dei territori interessati e del mare italiano. E ora di fare scelte coraggiose, a partire dall'abrogazione dell'articolo 35 del decreto sviluppo e delle altre norme pro trivelle per fermare la corsa all'oro nero nel mare italiano". "Non vogliamo ipotecare il nostro futuro al petrolio. L'Abruzzo merita molto di piu' - dichiara Giuseppe di Marco, presidente di Legambiente Abruzzo - Ben venga dunque la decisione presa dal Tar che conferma l'insensatezza del progetto"

 Gli ambientalisti definiscono "significativo" il fatto che nel provvedimento i giudici amministrativi evidenzino "l'interesse naturalistico e storico-culturale dell'area, individuata come Parco nazionale della Costa teatina, e di uno dei simboli della costa adriatica, i trabocchi, protetti da una legge regionale. Il logo della manifestazione - sottolineano le associazioni - si e' materializzato direttamente nella sentenza, a rendere ancora piu' stridente il contrasto tra due idee di economia e gestione del territorio", l'una incentrata sulla "deriva petrolifera" e l'altra sull'"economia del turismo, della qualita' ambientale e dei prodotti eno-gastronomici". Sottolineando che "la lotta continua e non abbasseremo la guardia", gli ambientalisti invitano una "miope Confindustria regionale a meditare sulla posizione che ha tenuto finora, visto che non e' in sintonia con la stragrande maggioranza degli abruzzesi, e a consigliare a Medoilgas di abbandonare il progetto, evitando ricorsi al Consiglio di Stato". "Se l'intervento non verra' ritirato - aggiungono - continueremo a difendere strenuamente il territorio, seguendo l'eventuale prosieguo dell'Iter di Ombrina, che si fermerebbe con una modifica da parte del Parlamento dell'articolo 35 del decreto Sviluppo, e perimetrando finalmente il parco della Costa teatina. Contrasteremo, inoltre, anche la Strategia Energetica Nazionale che vuole trasformare l'Abruzzo in distretto minerario". 

''Siamo il tempo di elezioni e sono sicura che tutto il panorama politico vorra' prendersi merito di questo nuovo colpo alla Medoilgas: non e' una vittoria finale, perche' la Medoilgas ha ancora davanti a se possibili strade legali, ma certo la decisione di oggi e' un grande passo in avanti per la salvezza del nostro mare''. Lo scrive Maria Rita D'Orsogna, storica oppositrice del progetto, professore di matematica della California State University, a Los Angeles

''Per adesso possiamo tirare un sospiro di sollievo. La bocciatura del TAR al ricorso presentato dalla societa' Medoilgas contro l'AIA richiesta dal Ministero, pero', non ci deve far abbassare la guardia''. E' il parere di Gianluca Vacca, deputato pescarese di M5S. Ma Vacca mette sull'avviso perche' e' del parere che ''La questione AIA rallenta solo un processo di concessione che sara' comunque portato a termine: e' questa la volonta' politica della maggioranza''. ''L'attuale Ministro dello Sviluppo Economico Guidi ha confermato questa volonta' attraverso alcune dichiarazioni. Proprio per questo il MoVimento 5 Stelle ha presentato una interrogazione per chiederle in che modo vorrebbe dare corso agli investimenti privati per la ricerca e per la produzione di idrocarburi e se questi, in particolare, riguardino anche la regione Abruzzo e per sapere se, effettivamente, il Ministro "intrattiene rapporti" con gli amministratori delegati delle societa' petrolifere (come da lei stessa dichiarato) ed in particolare con quello della Medoilgas'', conclude Vacca. Sull'argomento e' intervenuta anche la candidata alla Regione Sara Marcozzi, che ha confermato come ''Al di la delle dichiarazioni di Chiodi e delle vicende delle lettere smarrite, sappiamo tutti che l'azione del Governo regionale sono state blande... una messa in scena. Come piu' volte ripetuto da me in questi mesi, la popolazione della regione Abruzzo, gli enti locali, le comunita' territoriali, le realta' produttive e le associazioni sono orientate ad un sistema regionale integrato mare-montagna di sviluppo economico e sociale ecosostenibile''.

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