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Pubblicato il 12/09/2013 08:08

Confesercenti, consumi stabili a luglio e agosto

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Giammarino: Dato positivo, ma non si può parlare di ripresa

Si ferma il crollo dei consumi, ma in assenza di cambiamenti strutturali, a partire da tassazione e costo del denaro, il rischio reale e' quello di una lunga stagnazione. E' la sintesi del monitoraggio Confesercenti sulla situazione economica abruzzese, realizzata dal centro studi dell'associazione imprenditoriale sui mesi di luglio e agosto. Dalla rilevazione emerge che il crollo verticale degli acquisti, registrato ininterrottamente a partire dal 2008, per la prima volta ha conosciuto un rallentamento, stabilizzandosi ai livelli dei mesi precedenti. In particolare, si arresta il crollo dei consumi alimentari e tornano lievemente a crescere i consumi in cultura e tempo libero (+0,7%), trasporti (+0,6%), ristorazione (+0,4%) e cura della persona, che a luglio aveva conosciuto un primo importante incremento (+2%). ''Questi dati sono certamente positivi in quanto indicano una stabilizzazione dei consumi - sottolinea il direttore regionale di Confesercenti, Enzo Giammarino - ma parlare di ripresa e' assolutamente fuorviante. Le famiglie consumano mediamente il 40% in meno rispetto al 2007, e con questi livelli di consumi, il rischio di una lunga stagnazione sta diventando concreto, e certo non puo' consentire alle imprese di sopravvivere a lungo. I margini di guadagno, specialmente delle aziende piccole e medie, si sono ridotti all'osso e non permettono di programmare investimenti e tantomeno assunzioni''. Nonostante drastici tagli sul fronte dei costi, la redditivita' delle piccole aziende abruzzesi ha subito un vero tracollo. Rispetto al 2007 il margine di guadagno delle imprese di abbigliamento si va quasi dimezzando (-48,4%) ed e' stato falcidiato anche in altri settori: -26,4% nella distribuzione alimentare, -32% nel settore cultura e tempo libero, -24,3% nella ristorazione, quasi -35% nei beni per la casa.

''Senza dubbio la crisi in Abruzzo e' arrivata piu' tardi rispetto ad altre regioni - sottolinea il direttore di Confesercenti - ma oggi gli indicatori di ripresa, che pure iniziano a farsi vedere nelle regioni a forte vocazione all'export, in Abruzzo latitano. Colpa certamente dell'incertezza attorno al futuro dei principali bacini industriali ed all'incapacita' di individuare soluzioni strutturali, ma non si puo' solo dare la colpa alla crisi internazionale. Molte regioni - ricorda Giammarino - hanno avuto la lungimiranza di intervenire prima nella patrimonializzazione dei Confidi, consentendo una decisa riduzione del costo del denaro: l'Abruzzo sta arrivando solo ora a intervenire sul rafforzamento del sistema delle garanzie per le piccole imprese. Il mercato del credito sta cambiando a sfavore delle imprese: le erogazioni sono lente e insufficienti, e i costi del denaro sono alti. Responsabilita' pesanti per le autorita' monetarie, che a fronte di regali fatti alle banche a tassi vicini allo zero, non vigilano e garantiscono che queste risorse arrivino realmente alle imprese, costrette a far fronte a interessi reali che per un finanziamento arrivano anche al 12%. Per questo il ruolo dei Confidi e' ormai indispensabile''.

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