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Pubblicato il 12/02/2013 07:07

Il "gran rifiuto" di Benedetto XVI

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Le annunciate dimissioni di Papa Ratzinger ricordano Celestino V. Molinari: "Nessun commento alla scelta del Papa"

Papa Benedetto XVI come Clestino V, il papa del gran rifiuto. L'unico caso nella storia dei pontificati simile a quello di Benedetto XVI che ha annunciato oggi che il prossimo 28 febbraio rassegnerà le dimissioni, fu proprio Pietro Da Morrone. Di origini molto umili (i genitori erano contadini e lui era il penultimo di dodici figli) Celestino V - le cui spoglie sono custodite nella basilica aquilana di Santa Maria di Collemaggio - fu eletto al soglio pontificio, proprio a Collemaggio, il 5 luglio 1294 in tempi molto bui per la Chiesa. Rassegno' le dimissioni dopo pochi mesi, il 13 dicembre di quello stesso anno, non reputando piu' opportuno prestarsi alle pressioni di Carlo d'Angio' e dei faccendieri intenti ad approfittare della sua buona fede. Ma prima della rinuncia indisse il perdono celestiniano.

Chiunque fosse passato, veramente pentito e confessato, sotto la porta santa della basilica, avrebbe potuto lucrare l'indulgenza plenaria. Catturato a Vieste nel giugno 1295 mentre tentava di raggiungere l'eremo di Sant'Onofrio, fu consegnato al nuovo Papa Bonifacio VIII e imprigionato nel castello di Fumone (Frosinone) dove rimase fino alla morte, avvenuta nel 1296. Aveva 87 anni. Sui motivi dell'elezione, della sua rinuncia e della sua detenzione gli storici hanno discusso a lungo, additando per lo piu' Celestino come un santo e Bonifacio VIII in chiave tutta negativa. Teorie che pero' sono state in parte riviste. In particolare, in occasione della terza visita di Benedetto XVI in Abruzzo nel luglio 2010, con sosta proprio presso la tomba di Celestino per consegnargli il "pallio", sull'Osservatore Romano Paolo Vian scrisse: "non e' ne' l'ingenuo vegliardo catapultato in scenari troppo grandi per lui ne' l'intrepido riformatore impedito dall'apparato mondano di una Curia tutta terrena". "Celestino e Bonifacio VIII non sono in realta' araldi di Chiese diverse". E' quanto sostenne anche Paolo VI, primo papa moderno a rendere omaggio nel 1966 a Celestino V visitando il Castello di Fumone in Ciociaria e "riabilitando" Bonifacio VIII.

"La Chiesa intera ha appreso con profonda emozione e un'iniziale incredulita' la notizia che, oggi, festa della Beata Vergine Maria di Lourdes, lo stesso Santo Padre Papa Benedetto XVI ha voluto dare durante il Concistoro. Le parole del Papa non hanno bisogno di nessun commento". Lo afferma sul sito diocesano l'arcivescovo dell'Aquila, monsignor Giuseppe Molinari.

"Ammiriamo ancora una volta la lucidita', il coraggio, l'umilta' e l'atteggiamento estremamente evangelico del Successore di Pietro che si lascia guidare solo dalla voce dello Spirito e dalla ricerca autentica del supremo bene della Chiesa. Preghiamo - prosegue mons. Molinari - per il Santo Padre Benedetto XVI perche' soprattutto in questo momento il Signore gli faccia sperimentare tutta la sua vicinanza e il suo amore. E come ci esorta lo stesso Santo Padre 'affidiamo la Santa Chiesa alla cura del Suo Sommo Pastore, Nostro Signore Gesu' Cristo, e imploriamo la sua Santa Madre Maria, perche' assista con la sua bonta' materna i Padri Cardinali nell'eleggere il nuovo Sommo Pontefice'".

"Davanti a questa trasparentissima prova di amore a Cristo e alla Chiesa, non possiamo che esprimere al Papa Benedetto tutto il nostro amore, la devozione piu' profonda, l'ammirazione sincera e la gratitudine per il servizio reso con tanta generosita' e ricchezza di luce per il popolo di Dio e il mondo intero in questi otto anni". Cosi' l'arcivescovo di Chieti-Vasto, monsignor Bruno Forte, a proposito delle annunciate dimissioni del Santo Padre. "Sappiamo che il divino Pastore guidera' la Sua Chiesa e le dara' gli aiuti necessari. Papa Benedetto XVI - commenta infine il teologo da sempre vicino a Ratzinger - preghera' per tutti noi e noi tutti lo porteremo fedelmente nella preghiera e nel cuore, invocando sin da ora lo Spirito Santo su chi sara' chiamato ad eleggere il nuovo Pontefice e su chi dovra' assumere il peso delle chiavi di Pietro".

'Leggendo la comunicazione del Santo Padre sono rimasto felicemente sorpreso per la lucidita' e per la sapienza con cui ha preso questa decisione. Sono certo che le dimissioni siano state annunciate per il bene della comunita' ecclesiale'. Lo afferma l'arcivescovo di Pescara-Penne e presidente della Conferenza Episcopale Abruzzese Molisana (Ceam), monsignor Tommaso Valentinetti.

Sottolineando di avere 'un grande rispetto per la decisione del Papa', l'arcivescovo parla, inoltre, di 'un momento indubbiamente complesso per la vita della Chiesa, in quanto si tratta di eleggere un nuovo Pontefice con tutte le attese che comporta sempre una nuova elezione del successore di Pietro'.

 

 

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