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Pubblicato il 15/07/2012 15:03

"L'emergenza idrica è causata dai consumi e dalle reti colabrodo"

pescara, chieti, acqua

Sergio Rusi: "Speriamo nelle precipitazioni"

 

 'L'emergenza idrica in atto in Abruzzo e' dovuta per il 60-70% al notevole aumento dei consumi e per la restante parte alla mancanza di precipitazioni, alle temperature elevate e alle perdite delle condotte idriche. Una nevicata come quella di quest'inverno, seppure abbondante, può fare poco'. A spiegare le ragioni dell'emergenza siccità che sta interessando la regione è l'idrogeologo Sergio Rusi, secondo cui 'il minimo di portata delle sorgenti non c'è ancora stato e arriverà alla fine dell'estate'.

Per Rusi - docente alla Facolta' di Scienze Matematiche, fisiche e naturali dell'Università di Chieti - il fattore principale che incide sulla portata delle sorgenti e' 'il maggiore consumo di acqua che si registra in questi periodi, con i serbatoi che, di conseguenza, si svuotano molto piu' velocemente. Se d'estate mantenessimo gli stessi consumi dell'inverno - evidenzia - sentiremmo meno o per niente gli effetti della crisi. Di fronte ad un consumo tanto elevato, una nevicata, seppure abbondante, non puo' fare molto'.

Altro fattore da prendere in considerazione, secondo l'idrogeologo, e' quello della ricarica delle falde, ovvero la quantita' di pioggia e neve caduta negli anni precedenti e in quello in corso. 'Quest'anno - spiega il docente - la neve si e' scolta molto velocemente e in questi casi l'acqua non riesce ad infiltrarsi. Possiamo dire, infatti, che la nevicata ha alimentato torrenti e fiumi, ma non le sorgenti'.

'Il sistema e' complesso - aggiunge - e non si puo' generalizzare, perche' ogni sorgente e' diversa. In ogni caso, parte delle precipitazioni da' una risposta immediata in termini di ricarica di falda e parte, invece, ha effetti solo nel lungo periodo. Data la situazione attuale, se nelle prossime settimane non ci saranno precipitazioni - conclude Rusi -, la crisi continuera' e potrebbe addirittura peggiorare'.

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