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Pubblicato il 31/08/2012 21:09

La Finanza trova il "furbetto" di Equitalia

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Le Fiamme Gialle bloccano un nullatenente che aveva una collezione di 5 Ferrari, una Maserati, un'Aston Martin, una Bmv e due moto, tutte pagate con i soldi delle vittime

 

Si spacciava per dipendente di Equitalia, conquistava la fiducia dei debitori e si faceva consegnare somme di denaro in molti casi ingenti. La Guardia di Finanza di Pescara, pero', lo ha scoperto e ha posto sotto sequestro preventivo il tesoretto messo da parte in oltre quattro anni di raggiri commessi nelle province di Pescara, Chieti e Teramo: cinque Ferrari, una Maserati, una Aston Martin, una Bmw e due moto, oltre a diversi immobili, per un patrimonio complessivo di oltre un milione di euro.

All'astuto truffatore - un 45enne originario di Chieti che dal 2009 non dichiarava alcun reddito al Fisco - le Fiamme Gialle contestano i reati di truffa nei confronti delle vittime, la tentata truffa ai danni di Equitalia e, di riflesso, alle casse dello Stato per i mancati introiti, oltre ai reati di falsita' in atti e sostituzione di persona.

In base alla ricostruzione fornita dalle Fiamme Gialle, il 45enne individuava le possibili vittime - alcune avevano debiti fino a 300mila euro - e faceva in modo di instaurare con esse un rapporto di fiducia. Una volta ottenuti i soldi, il truffatore consegnava quietanze e dichiarazioni liberatorie, come, ad esempio, la liberazione di un'ipoteca. In alcuni casi ha addirittura mostrato sul computer una schermata di Equitalia, fingendo di collegarsi ai terminali della societa' di riscossione. 'Ci penso io' e' il nome dato all'operazione, proprio perche' l'uomo, incontrando le vittime, esordiva con frasi del tipo 'Hai problemi con Equitalia? Ci penso io'.

Coinvolta nella vicenda anche la madre del 45enne, che dovra' rispondere di riciclaggio e reimpiego di beni di provenienza delittuosa. Alla donna - una pensionata che dichiarava redditi minimi - sono infatti riconducibili gli appartamenti, i garage e le autovetture che i due hanno tentato di nascondere, costituendo un artificioso 'Trust', ovvero un istituto giuridico di origine anglosassone che consentiva di proteggere i beni.

L'astuta truffa e' stata ricostruita non solo grazie al racconto delle vittime, che inizialmente hanno mostrato una notevole diffidenza, ma anche grazie alla collaborazione di Equitalia, che aveva presentato denunce contro ignoti relative a soggetti che rilasciavano falsi certificati, quietanze e dichiarazioni liberatorie.

Il truffatore, tra l'altro, attualmente e' il legale rappresentante di una societa' del teramano che ha di recente trasferito la propria sede all'estero. E' dunque probabile che l'uomo stesse per trasferire il patrimonio al di fuori dei confini nazionali.

I dettagli dell'operazione sono stati illustrati stamani nel corso di una conferenza stampa, dal comandante provinciale della Guardia di Finanza di Pescara, Mauro Odorisio, dal comandante del Nucleo di Polizia tributaria, Roberto Di Mascio, e da quello del Comando Tutela economia, Primiano Doriano Di Salvatore. A disporre il sequestro, accogliendo la tesi investigativa, e' stato il pm del Tribunale di Pescara Barbara Del Bono.

Il sequestro dei beni consentira' ora il ristoro delle vittime dei reati che, a loro volta, potranno risolvere le proprie pendenze con lo Stato. Annunciando che sono in corso ulteriori indagini sulla vicenda, gli uomini della Guardia di Finanza invitano gli utenti a prestare la massima attenzione, al fine di evitare truffe analoghe.

 

 

 

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