'Fermate Ombrina e le trivelle nell'Adriatico, difendete il Creato'. E' l'appello di don Carmine Miccoli, coordinatore regionale dell'Ufficio di Pastorale Sociale della Conferenza episcopale abruzzese molisana, dopo il progetto petrolifero 'Ombrina Mare' che prevede la costruzione di una piattaforma per estrazione di petrolio a largo della Costa dei Trabocchi, nel Chietino.
'Dopo le paure scatenatasi nelle scorse settimane, dopo le notizie che per qualche giorno sono state diffuse su uno sversamento al largo di Rospo Mare, ancora una volta sento alzarsi con forza sentimenti di tristezza e timore da tantissimi abruzzesi - scrive Miccoli -. L'Ufficio di Pastorale Sociale, per conto della Ceam, si e' gia' espresso varie volte negli anni, inviando anche proprie osservazioni al progetto petrolifero in oggetto'.
'Auspico ancora che la politica tutta, dai futuri parlamentari fino ai Consigli Comunali, e coloro che hanno a cuore il bene comune s'impegnino a difendere questa meravigliosa terra che e' la Costa Teatina con tutti gli uomini e le donne che vi abitano. Fermate Ombrina Mare, fermate ogni progetto petrolifero e di sfruttamento selvaggio dell'ambiente naturale; difendete il Creato, ponete la sua salvaguardia al centro di una politica che sia perseguimento del bene comune, rifuggite da interessi particolari ed egoistici, che possono compromettere il benessere di tutti e la capacita' di futuro delle giovani generazioni'.
'Ai credenti, in particolare - conclude Miccoli nel suo appello -, si impone il dovere di tutelare ad ogni costo il valore della vita, la dignita' della persona in tutte le sue dimensioni, la promozione della giustizia e della pace, in nome del Vangelo e per il bene del mondo intero'
Chiodi: subito un incontro con il ministro Passera
Rivolta in Abruzzo da parte di associazioni ambientaliste, sindaci e mondo politico dopo l'ok alla realizzazione della piattaforma petrolifera offshore Ombrina Mare al largo delle coste abruzzesi dove dovra' nascere il Parco nazionale della Costa Teatina, al confine con il Molise. Il presidente della Regione Abruzzo, Gianni Chiodi, ha annunciato di aver chiesto un 'incontro urgente' al ministro dello Sviluppo Economico, Corrado Passera. 'Faro' tutto il possibile - ha detto Chiodi all'ANSA - per impedire la realizzazione di questo impianto di fronte a una delle zone piu' belle dell' intero Adriatico'.
'La Regione - ha proseguito Chiodi - non ha competenze vincolanti per l'estrazione degli idrocarburi in mare ma gia' con il Governo Berlusconi siamo riusciti a far prevalere la ragione e, all'epoca, il ministro dell'Ambiente, Prestigiacomo, porto' a 12 miglia la distanza minima per l' installazione degli impianti in presenza di aree marine protette. Oggi il governo Monti ci riporta indietro al 2008 quando, con l'allora premier Prodi, i ministri Bersani e Pecoraro Scanio e la regione Abruzzo guidata da Del Turco, furono rilasciate le autorizzazioni per l' avvio delle attivita' di Ombrina2. Mi auguro - ha concluso Chiodi - di non dover discutere di questo problema con Bersani che ha gia' dimostrato ampiamente di essere favorevole a questi impianti offshore'.
Dopo il parere favorevole della Commissione Via, l'iter, ha spiegato il senatore Pdl Fabrizio Di Stefano, ha sottolineato che 'e' ancora lungo: la relazione deve passare alla firma del ministro dell'Ambiente e poi a quella dei Beni Culturali per concludersi al ministero dello Sviluppo Economico' quindi 'l' eventuale epilogo di tutta la procedura sara' nelle mani del prossimo Governo'.
Il progetto della ditta inglese Medoil prevede la costruzione di un centro oli galleggiante lungo 350 metri per la desolforazione sul posto del petrolio e del gas estratto dai fondali marini a 9 chilometri dalla riva e con la piattaforma a circa a 6 km dal sito di interesse comunitario Fosso delle Farfalle.
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